In Comunicati, Politica Economica

L'inflazione a giugno si attesta allo 0,1%, il livello più basso da agosto 2009.

Scendono, secondo l'Istat, in particolare i prezzi dei prodotti alimentari del -0,9%.

Un dato che rispecchia la forte contrazione dei consumi che denunciamo da tempo: basti pensare che nel biennio 2012-2013 tale diminuzione si è attestata al -8,1%, con una riduzione complessiva della spesa delle famiglie di oltre 58 miliardi di Euro.

Un grave segnale di allarme sulle condizioni delle famiglie, costrette ad un numero sempre maggiore di rinunce, persino nel campo alimentare dove carne e pesce son diventati per molti un lusso e dove si tende sempre di più ad acquistare presso gli hard discount.

Altri indicatori preoccupanti provengono dall'andamento delle vendite a saldo, che registrano una contrazione del -3 / -4% rispetto al già disastroso andamento dello scorso anno, nonché dalle partenze estive: appena il 31% degli italiani partiranno per le tradizionali vacanze di almeno una settimana.

"Tutti questi dati dimostrano chiaramente ed in maniera inequivocabile la grave difficoltà in cui si trovano le famiglie. Una situazione che non può più andare avanti, alla quale il Governo deve dare risposte concrete ed immediate." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.  

È necessario che il Governo agisca con maggiore determinazione per il rilancio del potere di acquisto (diminuito del -13,4% dal 2008) e per la ripresa della domanda interna. Ampliando la platea del bonus di 80 Euro in busta paga anche a pensionati, famiglie numerose ed incapienti, come richiediamo da tempo, si potrà determinare una lieve ripresa della domanda tra lo 0,8% e lo 0,9%, oltre che avviare una doverosa redistribuzione del reddito a favore delle fasce più deboli.

Ma il settore chiave sul quale intervenire è quello dell'occupazione.

Non è possibile trascurare i risvolti negativi del continuo calo dei consumi, che alimenta crisi e perdita di lavoro. Per questo è fondamentale l'avvio di un piano straordinario in grado di superare la grave crisi occupazionale che affligge il nostro Paese.

Il rilancio del potere di acquisto determinato dalla ripresa dell'occupazione è infatti il presupposto necessario alla fuoriuscita dalla crisi ed al rilancio dell'intero sistema economico.

 


 

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