La nuova corsa dei prezzi dei beni energetici, come era prevedibile e come abbiamo denunciato, traina al rialzo l’inflazione. È di stamattina la notizia, diffusa dall’Istat, che il tasso a febbraio si riporta al +1,7% (lo stesso livello di ottobre 2023).
Accelera in particolar modo il carrello della spesa, il cui tasso segna quota +2,2%.
Con l’inflazione a questi livelli, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima ricadute, per una famiglia media, pari a +535,50 euro annui, di cui +129,80 solo nel settore alimentare.
Un andamento dovuto, ancora una volta, all’andamento dei beni energetici, specialmente quelli regolamentati, che continuano la loro corsa al rialzo, passando da +27,5% a +31,5.
Questi dati mettono in evidenza la necessità e l’urgenza di intervenire, prima di tutto, per frenare i rincari in campo energetico, adottando provvedimenti che vadano oltre le misure spot all’ordine del giorno del Governo. Innalzare la soglia Isee per ampliare la platea del bonus energia è sicuramente un passo avanti, ma l’efficacia della misura viene fortemente intaccata e sminuita dall’insufficiente durata ipotizzata per tre mesi.
Intervenire con provvedimenti adeguati ed efficaci che contribuiscano a calmierare i prezzi dell’energia è indispensabile, ma è necessario ampliare il raggio d’azione disponendo sostegni e misure che diano ossigeno alle famiglie, costrette a importanti rinunce a causa dei continui rincari registrati negli ultimi anni. Arginare la crescita di disagio e disuguaglianze passa per:
- La promessa riforma e degli oneri di sistema su beni energetici (eliminando voci obsolete e spostandone altre sulla fiscalità generale);
- La rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia);
- La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare;
- Lo stanziamento di maggiori risorse per la sanità pubblica;
- L’avvio di misure per riequilibrare le disuguaglianze esistenti, attraverso un rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi.
Inflazione: con il tasso al +1,7% ricadute di 535,50 euro annui a famiglia, 130 solo nel settore alimentare.
Necessario un intervento efficace del Governo a sostegno delle famiglie e per contrastare il caro energia.