L'Istat conferma la lieve crescita del tasso di inflazione del +0,1% a novembre rispetto al 2015.
In calo, invece, del -0,1% sul mese.
Dati altalenanti e incerti, che testimoniano come la nostra economia faccia ancora fatica a riprendersi.
Da tempo denunciamo come i consumi delle famiglie dal 2012 ad oggi abbiano registrato una diminuzione pari al -10,8%, che equivale ad una minore spesa da parte delle famiglie di circa 76,7 miliardi di Euro.
Un dato che dà chiaramente la misura delle rinunce degli italiani negli ultimi anni, nonché della sofferenza sul versante produttivo e occupazionale.
La crisi della domanda interna causa ormai da anni ferite profonde all'intero sistema economico e alle condizioni di vita delle famiglie, alimentando disuguaglianze ed esclusione (come testimonia il recente rapporto dell'Istat sulla povertà).
Per questo è estremamente urgente intervenire per redistribuire i redditi e creare nuova occupazione.
"È inaccettabile che molti giovani nel nostro Paese riescano a mantenersi solo grazie al sostegno economico di genitori, nonni, parenti, con un onere a carico delle famiglie che abbiamo calcolato pari a 450 Euro al mese. Questo a causa della mancanza di opportunità lavorative, della mancanza di possibilità di costruirsi un futuro." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
È su questo versante che bisogna intervenire con estrema urgenza, dando la massima priorità ad ogni intervento teso a creare occupazione.
Interventi mirati, che si devono realizzare destinando investimenti e risorse alla ricerca, allo sviluppo tecnologico, alla ricerca, alla modernizzazione, alla realizzazione di infrastrutture, alla messa in sicurezza antisismica, nonché alla valorizzazione dell'offerta turistica.
Inoltre è indispensabile e fondamentale eliminare definitivamente le clausole di salvaguardia, che avrebbero un effetto disastroso sull'intera economia: basti pensare che le ricadute, a regime, per ogni famiglia ammonterebbero a +782 Euro annui.