Sono sconcertanti i dati diffusi oggi dalla Commissione Europea relativamente alla produzione industriale italiana.
Nel 2013, secondo i dati di Bruxelles, è diminuita del -5%, ma il vero record si raggiunge estendendo il confronto al 2007, anno da cui segna una caduta del -25%.
L'Italia si trova oggi in una fase "stagnante e di declino", alla quale nessuno sta dando le risposte adeguate.
Secondo i dati dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il potere di acquisto delle famiglie dal 2008 ad oggi è diminuito del -13,4%, i consumi, nel solo triennio 2012-2013-2014 del -10,7% (pari ad una contrazione complessiva della spesa di 77,6 miliardi di Euro). Di fronte a tale andamento il crollo della produzione industriale non dovrebbe sorprendere nessuno, tantomeno chi non ha fatto nulla per scongiurare tale fenomeno.
"È ora che il Governo si confronti con questa situazione, adottando tutte le misure necessarie per affrontarla con urgenza e responsabilità." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Bisogna tornare a parlare di lavoro, vocabolo ormai dimenticato dall'agenda di Governo.
Un piano straordinario che rivendichiamo da tempo, che non coinvolge solo il Governo, ma anche il nostro capitalismo "straccione", che riteniamo corresponsabile di questa disfatta.
È indispensabile far ripartire l'economia stimolando la ripresa degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, comparto che vede l'Italia ancora fortemente arretrata rispetto ai principali paesi europei.
In tal senso l'allentamento del patto di stabilità con gli enti locali rappresenta un passo decisivo per consentire la realizzazione di opere di messa in sicurezza delle scuole e delle strutture ospedaliere.
Infine è indispensabile l'avvio di un piano strategico per il turismo, grande risorsa ed opportunità di crescita per il nostro Paese, nonché realizzazione di infrastrutture, specialmente al Sud.