A gennaio 2017 la produzione industriale diminuisce del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2016. Lo attesta oggi l’Istat, sottolineando come tutti i comparti presentino variazioni negative, tranne l’energia.
Si tratta del primo calo tendenziale dopo 5 aumenti consecutivi.
Questo andamento, purtroppo, rispecchia quanto denunciamo da tempo circa lo stato di instabilità persistente del nostro sistema economico.
Un andamento che il Governo è chiamato a contrastare con prontezza e responsabilità.
“E’ giunto il momento di dare una vera svolta alla nostra economia. Una svolta improntata alla crescita, ma soprattutto alla ripresa occupazionale. – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. – Dare nuove opportunità di lavoro ai giovani scoraggiati è la base fondamentale da cui ripartire, una necessità dal punto di vista etico ancora prima che morale”.
Per fare ciò il Governo dovrebbe mettere a punto un serio Piano Straordinario per il Lavoro che punti sull’innovazione e sulla crescita per trainare il Paese fuori dalla crisi che ancora incombe.
Nel dettaglio, tale piano dovrebbe prevedere interventi di realizzazione e modernizzazione delle infrastrutture soprattutto al Sud, un programma per la messa in sicurezza antisismica, investimenti per la ricerca e lo sviluppo.
È utile, inoltre, agire su uno dei patrimoni primari e vitali per il nostro Paese: le bellezze artistiche e paesaggistiche, attraverso un piano per la preservazione e la valorizzazione che incentivi il turismo e qualifichi l’offerta.
Tali operazioni consentirebbero di redistribuire i redditi, rilanciando la produzione e l’occupazione in modo stabile, creando basi solide per una nuova fase di crescita.
Basti pensare che, secondo quanto calcolato dal nostro osservatorio, se il tasso di disoccupazione si attestasse ai livelli pre-crisi, quindi al 6% (che comunque a nostro parere è ancora eccessivo), il potere di acquisto delle famiglie registrerebbe un incremento di circa +40 miliardi di Euro l'anno. Una spesa importante, capace di contrastare in maniera attiva la notevole contrazione dei consumi registrata dal 2012 ad oggi (pari al -10,8%, che equivale ad una minore spesa di circa 76,7 miliardi di Euro).