Fa dietrofront la produzione industriale a novembre, segnando un -0,5% rispetto al mese precedente.
Sull'anno tale indicatore risulta cresciuto del +0,9%.
Un dato ancora estremamente timido, che testimonia la grave incertezza e precarietà del nostro sistema economico.
Diminuiscono, guarda caso, soprattutto i beni di consumo. Non dimentichiamo, a tale proposito, che i consumi delle famiglie hanno subito, nell'ultimo triennio, una contrazione del -10,7%, pari a circa 78 miliardi in meno di spesa complessiva.
"Tale andamento rispecchia in pieno quello che sosteniamo da tempo: la ripresa è ancora lontana. C'è ancora molto da fare per innescare un vero e consolidato ciclo di crescita e di sviluppo. Il primo passo in questo senso è il lavoro. " – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
L'attuazione del Piano Straordinario per il Lavoro che chiediamo da tempo non può più essere rimandata. Il tasso di disoccupazione rimane, infatti, su livelli a dir poco allarmanti e in tutto il Paese, specialmente al Sud.
Giovani e meno giovani senza occupazione sono attualmente sostenuti dalle famiglie più che dallo Stato (con un costo mensile di circa 450-500 Euro). In quest'ottica il rilancio della domanda occupazionale innescherebbe un circolo virtuoso che porterebbe alla ripresa di redditi e consumi.
Per questo è prioritario e indispensabile avviare, in assenza di investimenti privati, degli investimenti pubblici per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, per la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali e di modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti. Inoltre è necessario un programma per lo sviluppo e la valorizzazione dell'offerta turistica nel nostro Paese, vera, enorme risorsa che rimane ancora trascurata e sottovalutata.