La prodizione industriale ad aprile diminuisce dello 0,4%, segna invece il +1% rispetto allo stesso mese del 2016.
La produzione industriale è il vero termometro per capire lo stato di salute dalla nostra economia: da questi dati emerge che la fase di incertezza non è superata.
Per questo si rende sempre più urgente un intervento deciso del Governo per spezzare questo andamento ed imprimere una vera svolta all’economia.
Il primo passo in questo senso deve essere mosso sul piano del Lavoro, stanziando investimenti per la ricerca, lo sviluppo, la modernizzazione e la crescita.
Facendo ripartire la domanda interna, sulla spinta di una redistribuzione dei redditi, si innescherebbe un meccanismo virtuoso in grado di innalzare il livello produttivo e generare, quindi, nuova occupazione.
Questo, non solo determinerebbe un miglioramento sensibile della condizione delle famiglie, oggi costrette a tagliare la propria spesa persino sui consumi alimentari e sulle cure, ma soprattutto farebbe venir meno la necessità, per molti nuclei familiari, di sostenere figli, nipoti e parenti disoccupati, provvedendo al loro sostentamento (con una spesa di circa 450 Euro al mese).
Un’operazione fondamentale in chiave etica, oltre che economica: rilanciato il mercato occupazionale si aprirebbero nuove prospettive lavorative in grado di assicurare un futuro ai tanti, troppi giovani disoccupati nel nostro Paese.