Torna a crescere la produzione industriale: a febbraio segna quota +1% sul mese e +1,9% sull’anno.
“Sul mese risultano in espansione i beni strumentali e i beni intermedi, diminuisce invece la produzione nell’energia e nei beni di consumo”, riporta l’Istituto di Statistica.
Da tale affermazione si percepisce come la crescita della produzione non sia dovuta ad un incremento della domanda di beni da parte delle famiglie, che anzi continuano a fare i conti con rinunce e tagli.
Il dato sulla contrazione della spesa nel settore alimentare è estremamente indicativo ed allarmante in tal senso: appena pochi giorni fa lo stesso Istituto di Statistica rilevava come rispetto a gennaio 2017 le vendite di beni alimentari fossero diminuite del -1,1%.
Questo aggrava il trend registrato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori dal 2008 ad oggi, aggiornando la contrazione della spesa delle famiglie nel settore alimentare, che tocca quota
-12,6%.
Tale contrazione è segno che le famiglie stanno vivendo una situazione di estremo disagio, confermata anche dai gravi tagli avvenuti sulle spese per la salute, con vere e proprie rinunce alle cure (dal 2008 la spesa relativa a questo delicatissimo settore è diminuita del -28,9%).
“Dati e cifre che richiedono a gran voce interventi in grado di dare un svolta alla nostra economia, improntata alla crescita, ma soprattutto alla ripresa occupazionale.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
È necessario costruire basi solide sulle quali fondare una ripresa stabile e duratura. Una ripresa che interessi le famiglie, i loro redditi e la loro capacità di acquisto.
Per questo riteniamo urgente e necessario mettere a punto un serio Piano Straordinario per il Lavoro che preveda interventi di realizzazione e modernizzazione delle infrastrutture soprattutto al Sud, un programma per la messa in sicurezza antisismica, investimenti per la ricerca e lo sviluppo. È utile, inoltre, agire su uno dei patrimoni primari e vitali per il nostro Paese: le bellezze artistiche e paesaggistiche, attraverso un piano per la preservazione e la valorizzazione che incentivi il turismo e qualifichi l’offerta. Tali operazioni consentirebbero di redistribuire i redditi, rilanciando la produzione e l’occupazione in modo stabile, facendo uscire il Paese dalla crisi e abbandonando una volta per tutte gli andamenti altalenanti e destabilizzanti del sistema economico.