In Comunicati, Politica e Società


La Guardia di Finanza ha smascherato ieri l'ennesimo, intollerabile, episodio di corruzione. Il primo cittadino di Venezia e altre 34 persone sono state arrestate, sono circa un centinaio inoltre gli indagati per reati di corruzione, concussione e riciclaggio legati alla realizzazione del Mose, il sistema di barriere mobili per proteggere Venezia, i suoi abitanti ed il suo inestimabile patrimonio artistico, dall'acqua alta.


Episodi come questo non fanno altro che aumentare la già incolmabile spaccatura tra la politica ed i cittadini, alimentando sfiducia, diffidenza e disprezzo.


Per questo è necessario dare un segnale forte e deciso: mandando in galera i collusi e indicendo immediatamente le elezioni per nominare una nuova amministrazione comunale in cui, ovviamente, non deve trovare posto nessuno dei vecchi rappresentanti che hanno anche solo assistito a tale vicenda.


Inoltre, anche al fine di favorire la prevenzione di nuovi episodi di questo genere, chiediamo l'applicazione di due misure imprescindibili:


– l'inasprimento della pena prevista a 20 anni di detenzione;


– l'eliminazione della prescrizione in caso di rinvio a giudizio degli indagati.


In accordo con la Federconsumatori Veneto, inoltre, siamo pronti a costituirci come parte civile nei procedimenti che seguiranno le indagini, avanzando le opportune richieste di risarcimento per i cittadini danneggiati dall'occultamento dei fondi che sarebbero dovuti servire a proteggere la loro città.

 


Un danno che in realtà non interessa solo i cittadini di Venezia, ma l'intero Paese, dal momento che questa città meravigliosa è una delle mete turistiche più gettonate ed apprezzate a livello mondiale. 

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