Il trasporto pubblico locale

I servizi pubblici di trasporto regionale e locale sono dei sistemi di mobilità (terrestri, marittimi, lagunari, fluviali, ecc.) con itinerari, orari, frequenze e tariffe prestabilite in un territorio regionale o anche inter-regionali.

Il principale punto di riferimento normativo per il settore dei trasporti è il Decreto Burlando che colloca in capo alle Regioni la competenza in materia dei servizi pubblici di trasporto locali e regionali. Questo decreto introduce importanti elementi come ad esempio il contratto di servizio quale strumento regolatorio tra Ente affidante, ad esempio il Comune, e azienda affidataria, cioè l’azienda di trasporto.

 

I principi

La possibilità di muoversi liberamente utilizzando i mezzi pubblici deve essere garantita a tutti i cittadini nel rispetto dei principi fondamentali di:

  • eguaglianza e imparzialità – i servizi di trasporto devono essere accessibili a tutti gli utenti, senza distinzione di sorta. L’accessibilità va garantita in particolar modo agli anziani e alle persone diversamente abili;
  • continuità – i servizi di trasporto devono essere continui e regolari (fanno eccezione le interruzioni dovute a causa di forza maggiore). In caso di necessità, vanno garantiti dei servizi sostitutivi e, in caso di sciopero, vanno garantiti dei servizi minimi tempestivamente e ampiamente comunicati;
  • partecipazione – chi eroga i servizi di trasporto deve garantire la partecipazione dei cittadini, anche attraverso le Associazioni di consumatori, a tavoli di confronto costruttivo sui principali problemi che riguardano il servizio;
  • efficienza ed efficacia – chi eroga i servizi di trasporto deve progettare, produrre e offrire il servizio puntando ad un suo continuo miglioramento sia nell’efficacia che nell’efficienza;
  • libertà di scelta – i cittadini devono potersi muovere liberamente scegliendo tra le possibilità offerte da molteplici e diverse modalità di trasporto.

 

Conoscere il TPL del proprio Comune

Per conoscere nel dettaglio come venga erogato il servizio di trasporto pubblico nel proprio Comune, è necessario procurarsi la Carta della mobilità, indicata anche come Carta dei servizi. È possibile trovarla sul sito dell’azienda o presso i suoi sportelli/biglietterie. La Carta è uno strumento che rafforza la garanzia della libertà di circolazione dei cittadini (come prevista all’art. 16 della nostra Costituzione e all’art. 8 del Trattato di Maastricht) sancendo un vero e proprio patto: con essa infatti l’azienda assume una serie di impegni nei confronti dei cittadini, utenti del servizio di trasporto pubblico, riguardo il servizio, le modalità di erogazione, gli standard di qualità e le forme di tutela previste.

La Carta della Mobilità è un documento che regola i rapporti fra un’impresa che eroga servizi di trasporto pubblico di persone sul territorio e i cittadini che ne usufruiscono.

Si tratta di un documento previsto da una direttiva della Presidenza del Consiglio del 1994 e poi dal D.P.C.M. del 30 dicembre 1998.

Viene redatta da ciascuna Azienda di Trasporto e pubblicizzata sulla base di disposizioni normative e in conformità ad intese con le Associazioni di Tutela dei Consumatori e con le Associazioni Imprenditoriali interessate.

La carta della mobilità contiene generalmente:

  • una descrizione dell’azienda che eroga il servizio, i principi fondamentali, informazioni sintetiche sulle strutture e i servizi forniti;
  • gli impegni e gli standard, cioè i livelli di servizio promessi, le relative modalità di verifica e aggiornamento;
  • indicazione delle procedure di reclamo, le modalità di rimborso o ristoro.

I viaggiatori hanno diritto ad essere informati sui contenuti della carta della mobilità con specifica evidenza delle ipotesi che danno luogo a forme di indennizzo o rimborso comunque denominate.

Per saperne di più, è possibile consultare il Contratto di servizio stipulato tra l’ente locale e l’azienda erogatrice. Al suo interno sono contenute informazioni utili come le caratteristiche dei servizi offerti, gli standard qualitativi minimi del servizio (in termini di età, manutenzione, confortevolezza e pulizia dei veicoli, e di regolarità delle corse), la struttura tariffaria, le sanzioni in caso di mancata osservanza del contratto, ecc.

È opportuno ricordare che i protagonisti dell’erogazione del servizio di trasporto sono tre: l’ente localel’azienda erogatrice del servizio, che lo organizza materialmente, e il cittadino, destinatario finale sulle cui esigenze di mobilità deve essere costruito il servizio di trasporto. Nella relazione tra questi tre soggetti, il contratto di servizio rappresenta lo strumento attraverso il quale l’amministrazione pubblica si impegna a perseguire un interesse generale, cioè quello di offrire un servizio di trasporto pubblico ai propri cittadini.

 

La partecipazione dei cittadini

I cittadini possono e devono concorrere alla definizione di un servizio di trasporto pubblico che soddisfi le proprie esigenze di mobilità. In quanto destinatari finali, possono intervenire sia in fase di pianificazione del servizio che in quella di valutazione. Ecco un paio di esempi:

  • è possibile apportare un contributo alla stesura del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della propria città. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) è uno strumento strategico a disposizione dei Comuni. Le politiche e le misure inserite al suo interno riguardano tutti i modi e le forme di trasporto presenti nell’intero agglomerato urbano, pubblici e privati, passeggeri e merci, motorizzati e non motorizzati, di circolazione e sosta;
  • è possibile partecipare alla definizione e valutazione della qualità del servizio di trasporto. La legge finanziaria del 2008, all’articolo 2, comma 461, introduce una serie di disposizioni a tutela dei diritti dei consumatori nell’ambito dei servizi pubblici locali in generale, e quindi anche del trasporto pubblico. La novità più significativa introdotta riguarda il coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori, e degli stessi cittadini, nella determinazione e nel controllo degli standard di funzionamento dei servizi. In sintesi, la norma prevede l’obbligo per l’ente erogatore di emanare la Carta della qualità dei servizi, da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le imprese e le Associazioni dei consumatori. Inoltre, la consultazione delle Associazioni è considerata obbligatoria, così come le verifiche periodiche dell’adeguatezza dei parametri qualitativi e quantitativi del servizio (ma ogni cittadino può presentare osservazioni e proposte).

 

Cosa fare in caso di un TPL inadeguato

  1. Presentare un reclamo. Nella Carta della mobilità sono indicati tutti i contatti a cui presentare reclami per i disservizi subiti.
  2. Rivolgersi alle AACC. Per dare maggior forza alle tue segnalazioni rivolgiti alle Associazioni di consumatori.
  3. Rivolgersi all’Autorità di regolazione dei trasporti (ART). L’Autorità ha il potere di valutare reclami, istanze e segnalazioni presentati da utenti e consumatori, singoli o associati, riguardo al rispetto dei livelli qualitativi e tariffari, e di irrogare sanzioni amministrative pecuniarie.

 

 

Questo approfondimento è realizzato a cura di Adoc e Cittadinanzattiva nell’ambito del progetto SMUOVIAMOCI.

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