Federconsumatori prenderà parte l’8 Luglio al convegno “Il gas naturale per dare nuova energia alla Sardegna: i benefici per comunità e territorio”, un importante appuntamento che segna l’apertura di una svolta epocale per l’isola.
L’arrivo del metano in Sardegna è, infatti, innanzi tutto una questione di “equità”. Si ripristinano, attraverso tale operazione, condizioni di uguaglianza in relazione al costo dell’energia: il gas naturale, infatti, è un combustibile decisamente più economico del GPL attualmente utilizzato nelle abitazioni. Il gas naturale rappresenta un deciso passo avanti anche la parificazione delle condizioni di partenza, sia per le famiglie che per lo sviluppo della attività economiche.
Infatti, saranno impegnate aziende e professionalità locali, aprendo nuove opportunità di crescita per il territorio.
Non si possono sottovalutare, inoltre, i rilevanti vantaggi dal punto di vista ambientale e della sicurezza. Il metano è, tra le fonti energetiche di origini fossile, la più pulita. Inoltre arriva nelle case dei consumatori in modo più sicuro, poiché distribuito tramite reti tecnologicamente avanzate che sono costantemente monitorate. L’uso del metano rappresenta una comodità per il consumatore in quanto la distribuzione tramite rete garantisce la continuità di erogazione.
Occorre evitare, però, in tale logica, di introdurre forme di discriminazione tariffarie a scapito dei cittadini Sardi. Si evidenzia che l’orientamento dell’ARERA espresso con il Documento di Consultazione 170/2019, che prevede di creare un ambito tariffario specifico per la regione, sarebbe una scelta molto penalizzante in quanto i consumatori sardi si troverebbero a sostenere l’intero costo per la realizzazione delle reti, a differenza di quello che è accaduto per il resto del mezzogiorno.
In questa ottica crediamo che i costi, oltre ad avere una partecipazione nazionale, debbano essere abbattuti attraverso le risorse incentivanti dei fondi UE destinati alle Regioni in ritardo di sviluppo.
Non vorremmo che un’importante opera di sviluppo si trasformi in una controproducente forma di penalizzazione per i cittadini e per le imprese sarde: formulando delle tariffe maggiorate ad hoc i benefici derivanti dal minor costo della materia prima potrebbero essere messi a rischio o addirittura vanificati.