Federconsumatori esprime soddisfazione per l’accoglimento delle proposte di modifica al testo della Legge di Bilancio per l’anno 2019, presentate nella mattinata odierna dal Presidente Emilio Viafora all’On. Villarosa, Sottosegretario al Ministero dell’Economia.
Facendosi portavoce delle numerose perplessità manifestate dai risparmiatori, Federconsumatori ha presentato alcune proposte di sostanziale modifica all’assetto del Fondo, così come previsto dal DDL, che sono state accolte dal Sottosegretario. Nel dettaglio si è deciso per:
– lo spostamento al 30 settembre 2019 del termine ultimo per avviare le procedure (avanti all’ACF o al Giudice ordinario),
– la possibilità di presentazione di ricorsi collettivi da parte delle Associazioni dei Consumatori,
– la possibilità di presentazione di domande all’ACF semplificate,
– la natura di mero acconto del ristoro del 30%,
– la cumulabilità del ristoro del Fondo con altre forme di risarcimento e/o indennizzo,
– l’ammissione a fronte di un giudizio di primo grado anche non passato in giudicato.
Decade inoltre, sempre dietro proposta di Federconsumatori, l’automatica rinuncia alle azioni giudiziarie in caso di accettazione del pagamento, norma questa che aveva suscitato vive perplessità per il rischio che così si riducesse l’interesse per l’esito dei procedimenti penali attualmente pendenti.
Anche per le operazioni di misselling prolungate, e per gli acquisti di titoli in epoca risalente e che non era stato possibile liquidare, generando il fenomeno degli “scavalcati”, l’impegno del Governo è per una loro inclusione esplicita fra i soggetti legittimati ad accedere al Fondo.
Buone notizie anche per gli obbligazionisti subordinati che avevano già aderito al FITD, ottenendo un ristoro forfettario pari all’80% del capitale e che vedranno ora un concreto impegno governativo per il riconoscimento di un ristoro pari ad un ulteriore 15%.
Da ultimo è stata affrontata anche la delicata situazione delle “baciate” ovvero gli acquisti di azioni a fronte di un finanziamento da parte della banca emittente stessa, che nel caso delle banche venete, vedrà il necessario coinvolgimento della L.C.A. e di Banca Intesa nell’individuazione di uno specifico percorso che limiti i danni per i risparmiatori coinvolti.
Federconsumatori attende ora che il sostanziale accordo raggiunto si concretizzi in una revisione del testo legislativo prima delle votazioni alle Camere.