Adusbef e Federconsumatori, che hanno pubblicato sui rispettivi siti i nominativi dei dirigenti delle agenzie fiscali illecitamente promossi senza concorso pubblico, perciò caducati dalla sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale, stanno ricevendo tantissime telefonate e richieste di istruzioni da numerosi contribuenti, sulle modalità di ricorsi per cartelle esattoriali annullabili, qualora siano state sottoscritte da quei dirigenti decaduti.
Il caos e le incertezze su una materia fiscale delicatissima, potrebbe aggravare il contenzioso tributario e mettere a rischio poste importanti di entrate fiscali, qualora governo, ministero Economia ed Agenzia delle Entrate, che avevano cercato di dissuadere con minacce ed allusioni a liti temerarie verso l’esercizio dei minimali diritti dei contribuenti, come già annunciato, dovessero presentare emendamenti e proposte di ‘sanatoria della sanatoria’, per tentare di rendere legale promozioni illegittime, frutto di dilettantismo, arroganza, pressapochismo.
Governo, ministero dell’Economia ed Agenzie fiscali, sanno benissimo che sanare l’illegittimità delle norme relative alle nomine senza concorso pubblico della stragrande maggioranza dei dirigenti (circa 767) dell'Agenzia delle entrate, oltre ad aggravare un contenzioso già elevato tra contribuenti onesti ed un fisco rapace e vessatorio, è una sfida aperta alla Corte Costituzionale ed ai principi di legalità, difficilmente praticabile.
L’effetto più importante della sentenza della Consulta, inutilmente aggravata proprio da dilettantismo e tracotanza inusitati dei dirigenti del ministero dell’Economia ed Agenzia delle Entrate, che avevano dichiarato la legittimità degli atti sottoscritti, tentando di mistificare perfino la prima sentenza di nullità della Commissione Tributaria Provinciale di Milano, salvo chiedere poi un intervento urgente al governo Renzi, cioè una norma "ad hoc", una sanatoria, per “rendere legittimo l' illegittimo”, ossia per salvare gli atti nulli dei dirigenti bocciati dalla Corte costituzionale, riguarda centinaia di migliaia di atti sottoscritti da dirigenti decaduti.
La sanzione dell'inesistenza potrà essere invocata soltanto per le cartelle dell' Agenzia delle Entrate, Equitalia ed altre agenzie di riscossione, che scaturiscono da atti sottoscritti dai questi dirigenti, puntualmente pubblicati sui siti di Adusbef e Federconsumatori (che ribadiscono tuttavia la disponibilità ad una trattativa), per offrire la possibilità a decine di migliaia di cittadini vessati e perseguitati da un fisco rapace e vessatorio, che si nutre di arroganza ed illegalità manifesta, di poter ricorrere in giudizio per ottenere l' annullamento delle cartelle esattoriali partite al termine di accertamenti firmati appunto da quei dirigenti dichiarati "illegittimi".
Governo, ministero dell’Economia ed Agenzia Entrate, dovrebbero smetterla di trattare i contribuenti come sudditi, derogando dai sacrosanti diritti fissati dallo ‘Statuto dei diritti del contribuente’ ridotto a carta straccia, rinunciando alla “sanatoria della sanatoria, visto che la sentenza della Consulta è andata proprio a smantellare una precedente sanatoria.