Nella presentazione della relazione annuale dell’Autorità dell’energia, il Presidente Guido Bortoni ha messo in evidenza la situazione inammissibile che denunciamo da tempo: le vere e proprie tasse occulte che si annidano all’interno delle bollette dell’energia elettrica e del gas.
Si tratta dei famigerati oneri di sistema, vale a dire quelli che ogni cittadino paga in bolletta per la dismissione delle centrali nucleari, per le agevolazioni alle imprese energivore, per i regimi tariffari speciali a favore delle ferrovie, per gli incentivi alle fonti rinnovabili.
Tali oneri pesano in modo rilevante sulle bollette, nel dettaglio ammontano al 38% dell’importo della bolletta del gas e del 19% per la bolletta dell’energia. Un’incidenza così rilevante da annientare, di fatto, ogni andamento positivo del mercato, che ha registrato un abbassamento del costo della materia prima.
Tutte voci che, attraverso un serio e mirato intervento normativo, dovrebbero essere riviste e ridimensionate, a partire da una attenta revisione del bonus energia e del bonus gas.
Anche dopo il potenziamento di tali agevolazioni e l’ampliamento della platea dei possibili beneficiari, si conferma ancora insufficiente il ricorso a questi bonus. Procedure complesse e limiti ancora troppo ristretti (vista la crisi che le famiglie stanno affrontando) costituiscono ancora un notevole sbarramento alla loro fruizione.
Vi sarebbe da fare una profonda riflessione, inoltre, sugli importi dei bonus: sulla bolletta elettrica, ad esempio, l’incidenza per le famiglie è pari allo 0,94%, mentre le agevolazioni per le imprese energivore pesano per il 6,7%!
In questo complesso scenario, non dimentichiamo l’ulteriore batosta che arriverà ai cittadini con l’abolizione del mercato tutelato, che saranno costretti a fare i conti con esorbitanti oneri di sistema e possibili pratiche commerciali scorrette e abusi.
Come emerge dai nostri studi, la convenienza delle offerte sul mercato libero è praticamente inesistente, o comunque tende ad annullarsi nel tempo. Un grave sintomo della mancanza di concorrenza… in un mercato in cui operano oltre 400 aziende!
Tutto ciò mette in luce con chiarezza la necessità e l’urgenza di un riordino complessivo del sistema, che da un lato punti a snellire i costi impropri addebitati in bolletta, dall’altro miri alla realizzazione di una vera, trasparente e corretta concorrenza nel settore che, non lo dimentichiamo, è stato liberalizzato da anni (dal 2003 il mercato del gas e dal 2007 quello elettrico).