Apprendiamo con estremo disappunto che nel DL Crescita è stata inserita una norma che scarica sulle bollette elettriche i costi del salvataggio di Alitalia.
In pratica, lasciando del tutto inascoltate le richieste, avvalorate da migliaia di firme consegnate al Presidente della X Commissione al Senato in cui chiedevamo di ridurre gli oneri di sistema che fanno lievitare le bollette dell’energia a livelli inauditi, scopriamo ora che il Governo ha deciso di agire in tutt’altra direzione, dando in prestito, per il rilancio della compagnia di bandiera, parte della liquidità dalla Cassa dei servizi energetici ambientali. Si parla di ben 900 milioni di Euro.
Si andrebbe così ad intaccare in maniera significativa la liquidità che serve al suddetto ente per le “compensazioni al sistema”, ovvero per funzionare da paracadute in occasione di discostamenti rilevanti delle tariffe a sfavore degli utenti, anticipando parte degli aumenti per poi recuperare tali importi quando le tariffe si abbassano.
In questo modo si gioca sulla pelle dei consumatori, mettendo a rischio il meccanismo appena descritto ed esponendo i cittadini al pericolo di dover pagare salatamente ogni variazione sul mercato dell’energia.
Un ulteriore allarme proviene dall’ARERA, tali somme infatti servivano a garantire la transizione energetica per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 fissati dall’Europa.
È facile programmare salvataggi a spese dei cittadini. Dal Governo ci aspettiamo maggiore responsabilità e un seguito reale alle promesse fatte in campagna elettorale, a partire dal taglio alle accise sui carburanti e da una seria e completa riforma degli oneri di sistema in bolletta, tesa ad eliminare voci obsolete e costi impropri.
È inaccettabile continuare a scaricare sulle famiglie i costi delle politiche che il Governo non riesce a individuare sul piano degli investimenti.