In Acqua, Energia, Gas e Rifiuti, Comunicati, Fine mercato tutelato

Con un atto di responsabilità, la X Commissione Parlamentare presieduta da On. Gusmeroli ieri ha approvato, accogliendo una nostra richiesta, un emendamento che mette al riparo gli utenti vulnerabili dagli abusi del mercato libero. Un’operazione dovuta, che richiedevamo da tempo, fin da quando abbiamo appreso tra le righe della delibera di ARERA che regola il passaggio al Servizio a Tutele Graduali che gli utenti vulnerabili che hanno scelto di passare a tale sistema, ad aprile 2027, non sarebbero tornati automaticamente nel servizio di tutela di vulnerabilità. Sarebbero stati invece lasciati in balia del mercato libero, con tutte le sue criticità, irregolarità, abusi e fenomeni speculativi.

Il rischio, molto concreto, a tale data, sarebbe stato quello di passare a un contratto a libero mercato poco vantaggioso che avrebbe annullato del tutto il risparmio di circa 130 euro annui ottenuto in precedenza con il passaggio al Servizio a Tutele Graduali.

Eliminare l’inutile complicazione che riversava in capo all’utente l’onere di effettuare, nel mese di marzo 2027, una nuova domanda di rientro nel Servizio di Maggior Tutela è stata un’operazione necessaria, che abbiamo rivendicato con forza, per cui ora attendiamo solo il recepimento. Garantito questo salvagente ai clienti vulnerabili non esistono più  controindicazioni al passaggio dei clienti vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali con domanda da inoltrare entro il 30 giugno 2025. È ora giunto il momento di mettersi all’opera per rendere veramente concorrenziale, competitivo e trasparente il mercato libero. È fondamentale, inoltre, aiutare le famiglie in maniera stabile e continuativa e non con provvedimenti spot (sporadici e insufficienti) a far fronte ai costi dell’energia sempre più cari, che continuano a trascinare al rialzo l’inflazione generale, colpendo soprattutto i nuclei meno abbienti.

Energia: la X Commissione alla Camera approva un emendamento a tutela dei clienti vulnerabili accogliendo la richiesta di Federconsumatori.

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