In Acqua, Energia, Gas e Rifiuti, Comunicati

Quanto accaduto nei giorni scorsi a Siena è emblematico di una situazione giunta orma a livelli intollerabili.

Grazie alla denuncia di una signora a cui era stato attivato un contratto di energia elettrica senza il suo esplicito consenso, gli agenti dell’Arma dei Carabinieri hanno rintracciato i due 32enni dipendenti di una società di distribuzione di energia elettrica. Questi ultimi, temendo di esser stati scoperti, hanno inviato alla signora le proprie scuse, sostenendo si trattasse di un loro errore.

Non è nostra intenzione banalizzare la vicenda addossando la colpa esclusiva ai procacciatori: ben sappiamo che tale pratica è spesso promossa e incoraggiata dalle aziende e dalle agenzie a cui queste si affidano per la vendita dei contratti.

Così come sappiamo bene che, di fronte alla disoccupazione ed al disagio in cui molti giovani vivono, queste pratiche rappresentano una facile scorciatoia per ottenere provvigioni.

La via d’uscita affinché i giovani non siano struttati e costretti a truffare altri cittadini è intervenire a monte, sul sistema di vendita dei contratti e sulle condotte aziendali.

La piaga dell’attivazione di contratti non richiesti può essere contrastata solo colpendo i veri responsabili: le agenzie e le aziende mandatarie.

In tal senso, oltre ad intervenire ripetutamente denunciando alle Procure della Repubblica, all’Antitrust e all’Autorità per l’Energia (anche se in verità quest’ultima tace), stiamo promuovendo la sottoscrizione di protocolli formali con le aziende per incentivare comportamenti corretti e virtuosi. Nel dettaglio tali protocolli prevedono la vendita attraverso strutture parallele, nonché una black list delle agenzie di vendita: se un’agenzia dovesse far attivare più di 5 contratti non richiesti (un margine di errore può esserci), l’agenzia sarà inserita nella black list e non lavorerà più con l’azienda.

Il primo protocollo in tal senso è in fase di firma con ENI. Abbiamo invitato tutte le aziende a convenire con noi la definizione di protocolli simili, con l’obiettivo di regolamentare un mercato selvaggio, che sta danneggiando ed esasperando i cittadini.  

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