“Dopo l’ennesima figuraccia nella nomina del Commissario per la Sanità della Calabria, nella mia qualità di Presidente della Federconsumatori, mi permetto di sottoporLe alcune brevi considerazioni scusandomi se La distolgo dai suoi impegnativi Uffici. – scrive Emilio Viafora nella missiva odierna al Presidente Conte. – E’ da più di un decennio che la Calabria versa in una condizione di assoluta emergenza del Sistema Sanitario e ai cittadini calabresi non vengono assicurate quelle prestazioni socio-sanitarie di cui mediamente possono fruire i cittadini italiani, condizione adesso resa ancora più drammatica dalla emergenza pandemica.
Ove volesse avere contezza del prezzo sociale che pagano le famiglie calabresi al vero e proprio sfascio del sistema sanitario regionale, Le basta analizzare quanti cittadini calabresi sono costretti a farsi curare fuori Regione con un grave dispendio economico per le famiglie, oltre che per le casse della Regione che continua ad avere un debito rilevante e da cui non è mai rientrata nonostante i diversi commissari nominati dai governi precedenti; senza contare che essi hanno contribuito a determinare l’attuale situazione e l’enorme carico fiscale che i cittadini calabresi pagano per non usufruire poi dei servizi.
In un Paese normale il Governo Nazionale affronterebbe questa emergenza con strumenti straordinari sia in investimenti che nella ricerca delle migliori competenze scientifiche e amministrative, per imprimere una svolta radicale ad una situazione divenuta intollerabile.
Naturalmente le responsabilità maggiori sono dell’intera classe dirigente calabrese che ha sempre anteposto i propri interessi a quelli dei cittadini in un vergognoso festival “a chi poteva fare peggio”.
Ciò nonostante Le sarà chiaro che le ultime vicende di nomina di commissari effettuate dal Governo da Lei presieduto, stanno producendo una preoccupante frattura tra i cittadini calabresi e le Istituzioni debilitando la già fragile democrazia della Regione soffocata da una presenza sempre più invasiva della ‘ndrangheta in tutti i gangli della società e nelle Istituzioni.
Se a ciò si aggiunge la irresponsabilità della Giunta regionale è facile immaginarsi quale sia lo stato d’animo che serpeggia in una società già fortemente segnata da livelli di arretratezza economica e da una disoccupazione che non hanno eguali in Europa.
Perciò mi permetto di sollecitarLa ad assumere tempestivamente tutte quelle misure che mettano in sicurezza le strutture sanitarie e la salute dei cittadini calabresi.
Non c’è un altro tempo. E’ questo il momento di mandare un forte messaggio di serietà compiendo scelte all’altezza della situazione di disperazione che affligge la società calabrese e tentare di ricostruire la fiducia dei cittadini verso lo Stato.”