Quanto accaduto il 18 aprile scorso sulla tratta ferroviaria Genova – Milano è estremamente grave e fortemente indicativo non solo della mancanza di solidarietà e rispetto tra cittadini, ma anche dell’inadeguatezza del servizio offerto da Trenitalia.
Una comitiva di passeggeri con disabilità, che aveva regolarmente prenotato i propri posti a bordo del treno, ha infatti trovato i propri sedili occupati da altri passeggeri. “Sul treno, arrivato a Genova Piazza Principe in ritardo per un precedente atto vandalico, che aveva costretto a cambiare tipo di convoglio a Savona, sono saliti numerosi viaggiatori occupando tutti i posti, compresi quelli tenuti e rimasti fino a lì liberi per la comitiva. A quel punto il personale di assistenza alla clientela è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti. Dopo circa venti minuti, nell’impossibilità di persuadere i clienti e permettere alla comitiva di viaggiare seduta e in maniera confortevole, com’era previsto, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, utilizzando un pullman sostitutivo.” – spiega in una nota il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Quello che, però, FS omette nella comunicazione in cui descrive la sua versione della vicenda, è che tutti i passeggeri presenti sul treno avevano vissuto una situazione di forte disagio, viaggiando in condizioni di sovraffollamento intollerabili, come racconta la responsabile di Haccade, l’associazione con la quale viaggiavano i passeggeri disabili.
Esasperazione e rabbia avevano raggiunto livelli preoccupanti, tanto da richiedere l’intervento della Polfer Genova per mantenere l’ordine pubblico. Altra nota dolente è data dal servizio sostitutivo predisposto da FS per sopperire ai disagi creati all’utenza: il viaggio nel pullman sostitutivo è stato lungo, scomodo e affollato. Per di più, al suo arrivo a Milano la comitiva è stata letteralmente abbandonata in Piazza Duca d’Aosta, senza ricevere alcuna assistenza da Trenitalia.
Una vicenda incresciosa da molti punti di vista, che ci deve far riflettere e che deve sollecitare le Istituzioni, le scuole, ma anche le stesse aziende a implementare attività di sensibilizzazione e servizi volti all’inclusione.
Dal canto suo Trenitalia non ha fatto distinzioni: ha infatti offerto lo stesso disservizio a tutti, penalizzando doppiamente la comitiva di passeggeri disabili che, se avvertita per tempo, avrebbero potuto posticipare il proprio viaggio.
Un servizio, dunque, inadeguato, che purtroppo i cittadini che quotidianamente si rivolgono ai nostri sportelli conoscono bene: ecco perché è fondamentale che, nell’ottica dei maggiori investimenti previsti dal Pnrr, il Gruppo Ferrovie si decida a implementare la qualità dei propri servizi, prevedendo piani per gestire le situazioni di emergenza, convogli sostitutivi adeguati, servizi e sale di attesa, ormai praticamente inesistenti nelle stazioni. Inoltre, occorre attivare tutte le misure necessarie per garantire condizioni di trasporto ottimali per i passeggeri con disabilità. Si tratta di questioni che non possono essere più posticipate: per questo, oltre a continuare ad assistere i passeggeri che subiscono ritardi e disagi, stiamo valutando azioni e iniziative per far valere il diritto alla mobilità dei cittadini, troppo spesso negato.
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