La Procura di Stato di Braunschweig ha sanzionato la Volkswagen per oltre un miliardo di Euro in relazione alla vicenda Dieselgate, poiché le indagini svolte hanno rivelato che le funzioni di monitoraggio nel reparto di sviluppo del gruppo nell’ambito dei test sui veicoli sono state violate.
La società, nel riconoscere la propria responsabilità, ha dichiarato che provvederà a pagare quanto imposto dalla multa.
La notizia, oltre a suscitare una certa soddisfazione, rappresenta sicuramente un passo in avanti verso la definizione dei procedimenti a carico della società relativi allo scandalo sulle emissioni, che durano ormai da più di tre anni.
“Non si capisce perché tali responsabilità sono state prontamente accertate e sanzionate in altre parti d’Europa, come in Germania, dove i giudici hanno dimostrato di tenere maggiormente in considerazione i diritti e gli interessi dei consumatori rispetto a quelli della casa automobilistica tedesca, mentre in Italia persiste l’immobilismo” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
Non dimentichiamo che in Francia sulla base di un dossier prodotto dalle autorità investigative francesi nel corso delle indagini sullo scandalo emissioni, l’informazione giornalistica fa notare che il gruppo tedesco rischierebbe una sanzione da quasi 20 miliardi di euro, pari al 10% di quanto fatturato da VW nel triennio 2012-2014, gli anni in cui sono stati commercializzati i motori col defeat device. Volkswagen è finita sotto la lente di ingrandimento dei magistrati del Tribunale di Grande Istanza di Parigi a partire dal febbraio 2016, con l’accusa di frode in commercio e danneggiamento della salute pubblica: alle calcagna del colosso di Wolfsburg sono stati messi l’OCLAESP, Ufficio centrale per la lotta agli attacchi all’ambiente e alla stessa salute pubblica, e la DGCCRF, Direzione generale della concorrenza, dei consumi e della frode.
Da noi ancora nessuna risposta è giunta per gli automobilisti coinvolti, né per i cittadini interessati dal danno ambientale, anzi si ostacolano le varie iniziative miranti all’ottenimento di una condanna e di un riconoscimento economico per i consumatori coinvolti.
Ci aspettiamo, quindi, che la sanzione comminata all’azienda da parte dei giudici tedeschi abbia un impatto positivo sugli sviluppi e sugli esiti processuali del giudizio italiano.