“Condividiamo con il Ministro Padoan la necessità e l’opportunità di scongiurare l’aumento dell’IVA, disinnescando le clausole di salvaguardia così come già fatto nelle precedenti Leggi di bilancio. Quello che ci allarma, in assenza di un Governo nella pienezza delle sue funzioni, è la scelta di dove saranno reperite le risorse per effettuare tale operazione. Sarebbe assurdo e improponibile trovarle attraverso tagli ai servizi.” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
Secondo quanto calcolato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le ricadute dell’aumento IVA ammonteranno, per una famiglia media, a regime, a circa 795 Euro annui a famiglia.
Nel dettaglio l’aliquota IVA ridotta del 10% rischia di passare all’11,5% dal primo gennaio 2019, mentre a partire dal 2020 passerà al 13%. L’aliquota ordinaria, invece, dovrà passare dal 22% al 24,2% nel 2019, al 24,9% nel 2020 ed al 25% nel 2021.
È importante che, per scongiurare tali aumenti, non si prendano provvedimenti addirittura peggiori per i cittadini e per l’intera economia.
Le famiglie, già duramente provate dagli anni di crisi, non potrebbero sostenere ulteriori misure depressive: a farne le spese sarebbero specialmente le famiglie meno abbienti, con un forte impatto sulla domanda interna e con ripercussioni sul sistema produttivo e sull’occupazione.
Per questo sottolineiamo che il segno delle misure da intraprendere dovrà essere proiettato unicamente verso una redistribuzione dei redditi e lo sviluppo dell’economia in chiave sostenibile.