Il nuovo Governo ha solo poche settimane di vita ma in un così breve lasso di tempo è già riuscito, incredibilmente, a contraddire alcune delle più altisonanti promesse annunciate a gran voce in campagna elettorale. Emblematico il caso dei cittadini delle aree colpite dal sisma del 2016, per i quali l’esecutivo Gentiloni aveva sospeso i termini per adempimenti e versamenti tributari e contributivi, il canone Rai e il pagamento delle utenze.
Ora però questo atto di responsabilità rischia di essere vanificato dall’irresponsabilità di ministri e parlamentari. Trincerandosi dietro l’alibi dell’indisponibilità economica, onorevoli e deputati non si fanno scrupolo di tagliare gli emendamenti al “Decreto Sisma” contenenti le richieste dei terremotati: di 305 ne sono stati approvati solo 43. Il sostegno al reddito, gli sgravi sulle assunzioni, il potenziamento degli uffici speciali e altre agevolazioni sono stati trasformati in ordini del giorno, non vincolanti, oppure rinviati, con generiche promesse di intervento non prima di settembre. I tonanti proclami preelettorali in cui i candidati annunciavano aiuto e sostegno economico alle zone coinvolte, dunque, sembrano dimenticati.
“A questo punto ci chiediamo che senso abbia il viaggio del Premier Giuseppe Conte nelle aree terremotate. Sembra si sia trattato di un mero gesto di facciata, visto che poi non è stato accompagnato da azioni concrete” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
E’ inaccettabile che questa parte d’Italia, già gravemente ferita da un evento drammatico come un terremoto, venga abbandonata a sé stessa. E’ necessario non bloccare il percorso di ricostruzione e assicurare ai cittadini delle zone colpite dal sisma il sostegno a cui hanno diritto.