Sui giornali di ieri una notizia positiva. Una mamma di Trento che aveva frequentato corsi della polizia postale contro il cyber-bullismo era riuscita a far identificare e denunciare lo stalker della figlia adolescente.
Sui giornali di oggi una notizia tragica. Una ragazzina di Padova, Nadia, si è tolta la vita a quattordici anni schiacciata dagli insulti e dalle prese in giro che i frequentatori del suo social network, coperti dall’anonimato, avevano preso a rivolgerle sul web. Due casi con esiti opposti che richiamano un unico grande problema. Quello del governo delle tecnologiche che ormai pervadono la nostra vita. Si tratta di mezzi dalle enormi potenzialità positive che però, se usati male, posso creare gravissimi problemi. E i soggetti più esposti, i soggetti più deboli sono i giovani che non sempre hanno gli strumenti culturali e di conoscenza per percepire i rischi ai quali vanno incontro.
Compito delle istituzioni è ovviamente quello di educare alla conoscenza del web. I ragazzi debbono sapere che la rete non è un mondo virtuale separato da quello reale. Le connessioni tra il reale e il virtuale sono sempre più strette. E possono condizionare le esistenze. I casi di suicidio di adolescenti segnalavano drammaticamente il problema e non rappresentano che la punta di un iceberg ben più grande. Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente proposto di inserire “l’uso consapevole del web” come materia di insegnamento scolastico. Il Ministero dell’Istruzione invece di girare intorno al problema farebbe bene a prendere in seria considerazione questa proposta, opportuna e responsabile. E il Parlamento dovrebbe impegnarsi a legiferare perché, accanto alla sacrosanta difesa del diritto di espressione, sia garantita agli utenti del web anche la difesa dagli insulti, dalle aggressioni verbali, dalle campagne di stalkeraggio, dagli episodi di bullismo che ancora in certi social network possono essere messi in campo liberamente. Federconsumatori e Adusbef richiedono e continueranno a richiedere il massimo impegno delle istituzioni, delle autorità, della scuola, delle famiglie. E ricordano che su questi temi hanno lanciato nei mesi scorsi una campagna di sensibilizzazione, che ha ricevuto il patrocinio della Camera dei Deputati, e che concede assistenza gratuita ai minori vittime di episodi di cyber bullismo.