Sono drammatiche le stime effettuate da Confindustria sulle prospettive economiche del nostro Paese.
Il PIL, come del resto avevamo affermato già all'inizio dell'anno, non si discosterà dallo zero.
Un trend che non ci sorprende minimamente alla luce del pessimo andamento dei principali indicatori economici: dal livello record della disoccupazione (vero dramma del nostro Paese) il cui tasso ha raggiunto nel I trimestre 2014 il 13,6%, alla contrazione dei consumi (che secondo i nostri dati solo nel biennio 2012-2013 hanno registrato un calo del -8,1%), all'incredibile aumento dei fallimenti del +18,9% rispetto al 2013.
Di fronte a tale tendenza saremmo molto cauti nell'annunciare "un recupero atteso nella seconda metà dell'anno in corso".
"C'è ancora, molto, troppo da fare perché si avvii una vera ripresa. Il primo passo affinché ciò avvenga è disporre un piano straordinario per il lavoro". – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Solo dando lavoro ai giovani, ma anche restituendolo a chi nel corso di questi anni ha pagato il prezzo più caro della crisi, si potrà finalmente far ripartire la domanda interna, rimettendo in moto i consumi e l'intera economia.
Per questo è quanto mai necessario un rilancio degli investimenti per la crescita e lo sviluppo. In mancanza di investimenti da parte del nostro capitalismo "straccione" è lo Stato che deve intervenire:
– stanziando congrui fondi per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni;
– avviando un piano per lo sviluppo del turismo, vero "oro nero" del nostro Paese;
– attuando un allentamento del patto di stabilità che consenta la realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in sicurezza (in primis per quanto riguarda l'edilizia scolastica).