“Le preoccupazioni avanzate da Confcommercio sul disagio sociale riguardano questioni che abbiamo sollevato da tempo” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. E’ del tutto evidente che il nostro Paese necessita di una politica economica completamente diversa da quella attuata fino a questo momento, caratterizzata da atteggiamenti meramente “ragionieristici” senza nessuna ipotesi di sviluppo concreto dell’economia. Il potere d’acquisto delle famiglie si è depauperato a causa di un’economia stagnante, che si traduce in un tasso di disoccupazione che ha raggiunto livelli inaccettabili del 12,9%, per non parlare di quello anche eticamente insopportabile della disoccupazione giovanile, che ha superato il 42%.
Tale andamento va di pari passo con la preoccupante contrazione dei consumi registrata negli ultimi anni. Secondo quanto rilevato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la contrazione dei consumi nel triennio 2012-2013-2014 toccherà quota -9,2% (che equivale ad una caduta della spesa delle famiglie di circa 65,7 miliardi di Euro, pari a una minore spesa di 2.638 Euro a famiglia).
Allora non sarà mai sufficiente ripetere che il nodo centrale per ridare fiato alla nostra economia rimane quello del lavoro e degli investimenti necessari, anche perché il potere d’acquisto delle famiglie viene fortemente ridimensionato dal ruolo di welfare e di assistenza che le famiglie stesse svolgono per i propri figli e nipoti disoccupati. Ribadiamo quindi le nostre proposte per un mutamento di rotta e per prime risposte per il superamento dell’attuale fase di profonda crisi:
1. TAGLI agli sprechi, ai privilegi, all'evasione fiscale, ai costi della politica.
2. LAVORO, la cui ripresa deve essere avviata attraverso un serio rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca. Grazie alla ripresa dell'occupazione, infatti, sarà possibile risollevare il potere di acquisto delle famiglie, che dal 2008 ad oggi ha raggiunto una contrazione del -13,4% secondo le stime dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori.
3. DETASSAZIONE a favore delle famiglie a reddito fisso. La pressione fiscale nel nostro Paese ha infatti raggiunto un livello insostenibile (oltre il 44%).