Mentre la Banca d’Italia, per bocca del direttore generale Salvatore Rossi, continua a pontificare ‘contro il "fardello e le debolezze strutturali" messe in evidenza dalla grande crisi internazionale, esortando sempre gli altri e l'Italia ad agire con "urgenza ed incisività", per superare la tempesta finanziaria originata dai vizi del mercato anglosassone, perché da noi sono stati più forti le ripercussioni nell'economia reale’, l’Istat continua a registrare ad ottobre un calo della fiducia dei consumatori, preoccupati soprattutto della loro situazione economica.
Con tutti i principali indicatori economici negativi, come Pil, produzione industriale, consumi energetici, disoccupazione (drammatica quella giovanile al 44%), prestiti bancari alle imprese crollate, con gli unici dati in aumento come il debito pubblico, la pressione fiscale e le sofferenze bancarie cresciute a 170 miliardi di euro, come si può ritenere di riconquistare la fiducia dei consumatori ?
La manovra di stabilità non aiuta, ma farà crescere il disagio sociale degli italiani con 6 milioni e 20 mila persone (10% della popolazione) in povertà assoluta, letteralmente raddoppiati dal 2007, il dramma del mezzogiorno, con il 14,6% delle persone che non riescono a far fronte alle spese base che garantiscono una vita dignitosa, oltre 2 milioni di famiglie (7,9% ed il 12,6% al Sud), in povertà assoluta che devono fare la fila alle mense della Caritas per avere un pasto al giorno.
Invece di aumentare le tasse che penalizzano i lavoratori, come i 480 milioni di euro dall’innalzamento dell’aliquota sui fondi pensione; 920 milioni dal raddoppio della percentuale dal 4 all’8% dell’aliquota sulle ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica; i 150 milioni di euro dal ridimensionamento dei patronati; gli 8 miliardi dai tagli alle Regioni ed alla Sanità, la clausola di salvaguardia per l’aumento Iva su pane, latte e generi alimentari di sussistenza,il Governo abbia il coraggio di affrontare gli elevatissimi stipendi di Bankitalia e la questione dell’oro e delle riserve di Palazzo Koch, quei 100 miliardi di euro difesi con le unghie e con i denti dalla cupola finanziaria della Bce.