Continuiamo a ricevere segnalazioni e richieste di aiuto da parte di cittadini immunodepressi, che soffrono di importanti malattie respiratorie, che per gravi allergie non possono indossare i dispositivi di protezione o che hanno una particolare fragilità e maggiore probabilità di esposizione al contagio da Covid-19, che denunciano quanto sia complesso in alcuni casi ricevere tutela e sospensione cautelativa dal lavoro.
Federconsumatori, ASSmaF onlus, FederASMA e ALLERGIE onlus, facendosi carico di tale problema, hanno scritto il 24 marzo al Ministro della Salute, al Presidente della Conferenza Stato-Regioni e al Presidente dell’INPS, chiedendo chiarimenti in relazione all’art 26 del DPCM del 17 marzo 2020 n 18 “Cura Italia”.
Registriamo ancora oggi, infatti, comportamenti differenziati e veri e propri scarichi di responsabilità, che mettono a rischio un diritto di uniformità di trattamento e che paradossalmente rischiano di minare lo sforzo e l’impegno a contenere il più possibile l’espandersi del contagio e di tutelare le persone più fragili.
In risposta alle tante richieste di Associazioni, l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è espresso in maniera chiara e puntuale in merito al rischio, nella situazione data, che si restringa ai soli servizi di medicina legale delle ASL la possibilità di certificazione, mentre esiste anche una pregressa giurisprudenza che indica nei medici di medicina generale o convenzionati con il S.S.N., la possibilità di certificare la condizione di cui all’art. 26, comma 2 che consenta un allontanamento temporaneo dal lavoro.
Anche alla luce di questa autorevole chiarificazione, chiediamo che vengano emanate immediate e chiare disposizioni, in particolare dall’INPS, che superino difficoltà e resistenze ancora persistenti e che consentano un’immediata e uniforme applicazione a tutela, non solo dei cittadini interessati, ma della stessa salute collettiva in coerenza con lo sforzo straordinario richiesto a tutti i cittadini per contenere la diffusione del Covid-19.