L’offerta di conversione volontaria dei bond subordinati in azioni Mps, autorizzata dalla Consob in deroga alla direttiva Mifid, trasformando di fatto il risparmio investito in capitale di rischio, con la finalità di riaprire la 'prima' conversione chiusa lo scorso 2 dicembre, offrendo alla banca la possibilità di sollecitare (o imporre alla clientela retail) l’adesione entro il 22 dicembre, un atto scellerato, pericoloso che si aggiunge alle decisioni assunte negli ultimi anni contro i risparmiatori.
Cosa è cambiato, dalla precedente offerta che inibiva la conversione in presenza di un profilo di rischio inadeguato da parte del risparmiatore che “potrà chiedere di procedere comunque alla conversione, con la banca che non sarà più tenuta ad opporsi”, se non il ricatto di sciagure finanziarie e di perdere i propri risparmi, come quello evocato prima del Referendum costituzionale, nel caso della vittoria del NO (che poi ci è stata a larga maggioranza), mentre i disastri evocati di aumento dello spread e crollo dei mercati, non si sono concretizzati ?
Ancora una volta, dopo l’esproprio del risparmio a 130.000 famiglie di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, una sfilza di provvedimenti tutti a favore delle banche, la riforma forzosa delle Banche Popolari per via di un decreto urgente senza vi fossero i presupposti dell’urgenza dopo che il Consiglio di Stato, adito anche da Adusbef e Federconsumatori, ha ritenuto “rilevanti e non manifestamente infondati” alcuni degli aspetti sollevati rimessi alla Consulta (che si dovrà pronunciare) con un vero e obbrobrio giuridico sul diritto di recesso dei soci e l’attribuzione alla Banca d’Italia (responsabile dello scempio ripetuto del risparmio), del potere di disciplinare le modalità di tale esclusione prospettando – secondo il CdS – la “attribuzione all’Istituto di vigilanza di un potere di delegificazione in bianco”, ci troviamo di fronte a norme tutte fatte contro risparmiatori, con il probabile azzeramento di ulteriori 4 miliardi di risparmi dei bond MPS.
Il risparmio degli italiani, tutelato dall’art.47 della Costituzione, merita considerazione, rispetto, attenzione senza che possa essere di nuovo e continuamente dato in pasto a questi banchieri scelti ad hoc per prestito ponte ed aumento di capitale del MPS, che invece di operare con diligenza e rigore, forzano le norme Mifid dopo l’annessione ai loro scopi dei cosiddetti vigilanti, perseguendo l’esclusivo interesse di incassare 448 milioni di euro di commissioni già deliberati, sulla pelle delle famiglie, che hanno fatto sacrifici e rinunce per risparmiare.