Sono drammatiche le stime sullo stato del nostro sistema economico diffuse oggi da Confindustria.
Il PIL nel 2016 segna +0,7% (ben al di sotto dell'1% dichiarato dal Governo), mentre per il 2017 si stima un PIL al +0,5%.
Un quadro sconfortante, tanto da far dichiarare da Confindustria come il Paese soffra ancora "di una debolezza superiore all'atteso" e come siano stati persi ben 15 anni.
"Anni di mancati provvedimenti, di mancati interventi, di mancata presa di coscienza di una situazione che si è sempre pensato, in maniera superficiale e del tutto irresponsabile, che si sarebbe risolta da sé." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Addirittura, secondo i dati riferiti oggi, i livelli lasciati nel 2007 si potranno raggiungere nuovamente solo nel 2028!
È evidente e palese che, come rivendichiamo da tempo, è urgente avviare misure shock in grado di dare nuovo impulso alla nostra economia.
Il primo passo in questo senso è la definizione di un Piano Straordinario per il Lavoro. Tale operazione consentirebbe, infatti, da un lato di dare reddito a chi al momento è disoccupato, dall'altro di dare nuovo slancio alla domanda interna, alleggerendo le famiglie dell'onere del mantenimento di figli e nipoti senza occupazione (pari a circa 450 Euro al mese).
Da tutti gli indicatori economici, infatti, emerge come la crisi della domanda interna sia la principale colpevole della situazione in cui versa il sistema economico.
Innescare una nuova fase, un circolo virtuoso in grado di rimettere in moto produzione e mercato occupazionale, è vitale per superare questo difficile frangente. Lo ripetiamo da anni, ma il Governo non si è ancora deciso a prendere provvedimenti seri. In assenza di coraggio e di investimenti da parte dei privati, è lo Stato che si deve fare carico di trainare l'economia verso la crescita, stanziando investimenti per 60 miliardi di Euro da destinare solo ed esclusivamente all'innovazione e la ricerca, alla modernizzazione delle infrastrutture soprattutto al Sud, alla messa in sicurezza antisismica, alla valorizzazione dell'offerta turistica.
Le risorse per tali operazioni vanno trovate attraverso una intensificazione della lotta all'evasione fiscale, la tassazione delle rendite finanziarie, tagli a sprechi ed abusi e, se necessario, anche la vendita di parte delle riserve auree (circa il 10-15%).