In Comunicati, Politica Economica

Continua a crescere il mercato dell’e-commerce (+28,5%), mentre le vendite al dettaglio nei primi sette mesi del 2020 diminuiscono complessivamente dell’8,5%. Segno questo di come l’esperienza del lockdown abbia trasformato le abitudini dei cittadini.

Molti hanno sperimentato nella fase 1, spesso per la prima volta, gli acquisti online, alcuni anche la spesa online. Questa modalità di vendita, una volta sdoganata, come avevamo già previsto continuerà ad essere sfruttata dai cittadini: per questo è necessario accelerare la discussione e l’avvio di provvedimenti tesi a garantire maggiormente i diritti degli acquirenti online, soprattutto sul piano della sicurezza dei prodotti.

Ma non è questo l’unico dato che emerge dalle pubblicazioni odierne dell’Istat. Secondo le rilevazioni dell’Istituto di Statistica, infatti, a luglio le vendite sono diminuite del -2,2% sul mese precedente e del -7,2% sull’anno (dati in valore). Nonostante i saldi crolla il settore dell’abbigliamento: -27,9% sull’anno.

Segnali che sicuramente vanno letti alla luce del periodo di lockdown che il Paese ha attraversato, ma che indicano anche la situazione di forte difficoltà che le famiglie stanno fronteggiando.

Per questo è indispensabile che il Governo assuma scelte coraggiose e determinate per superare questa delicata fase storica. Nel dettaglio è fondamentale predisporre piani per lo sviluppo destinati a rilanciare l’economia e l’occupazione, sfruttando le risorse messe a disposizione dell’UE. In tale quadro non si può e non si deve lasciare indietro il MES: un’opportunità irripetibile per rimettere in sesto il sistema sanitario, con il duplice vantaggio di disporre di risorse adeguate per far fronte all’emergenza sanitaria ed al suo impatto sull’intero servizio sanitario nazionale, nonché per consentire all’Italia di convogliare le risorse necessarie sugli investimenti indispensabili per la ripresa economica.

È importante tenere a mente che tutti i provvedimenti adottati e programmati in questa fase non dovranno essere unicamente di carattere emergenziale, ma si dovranno tradurre in misure strutturali capaci di restituire al Paese opportunità di crescita e sviluppo nel medio e lungo periodo.

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