L’Istat ha appena pubblicato l’aggiornamento dei dati sulle vendite al dettaglio, che fanno registrare un lieve aumento del +0,8% per il mese di maggio e del +0,4% su base annua.
Una timida ripresa, dunque, dopo i dati fortemente negativi pubblicati il mese scorso. Non è comunque il caso di abbandonarsi a facili entusiasmi, poiché si tratta di cifre minime, che non solo confermano un andamento altalenante ma che soprattutto rivelano tutta la fragilità della ripresa economica.
Molte famiglie continuano a trovarsi in grandi difficoltà. Come abbiamo già segnalato tempo fa la spesa sta crescendo più rapidamente rispetto al reddito medio: se quest’ultimo dal 2013 al 2018 è aumentato del +4,4%, la spesa è cresciuta del +6,4%. Una situazione, è evidente, del tutto insostenibile, che induce i cittadini a risparmiare persino negli ambiti in cui è più difficile fare economia e che dovrebbero essere intoccabili, come l’alimentazione e la salute.
Per invertire la rotta e consentire una ripresa concreta, stabile e regolare, segnando un deciso miglioramento nella qualità della vita dei cittadini, è necessario agire sulle problematiche di maggiore rilievo, in primis occupazione e sviluppo. il rilancio dell’occupazione nonché gli investimenti nello sviluppo sono interventi non più rinviabili per rilanciare la domanda interna.
“Il rilancio del potere di acquisto rappresenta una questione vitale nel nostro Paese, poiché la domanda interna pesa fortemente sull’andamento del sistema economico” – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
L’attuale situazione economica e sociale richiede interventi tesi a ristabilire un equilibrio nonché a garantire una equa redistribuzione dei redditi ed è pertanto urgente stanziare importanti investimenti per imprimere una decisa spinta al mercato del lavoro.