La diminuzione delle vendite registrata dall'Istat a febbraio conferma, purtroppo, le nostre previsioni.
In una situazione come quella che le famiglie stanno attraversando il fatto che i consumi siano fermi non sorprende nessuno, sarebbe anzi curioso il contrario.
Come è curioso che, in un frangente simile, i prezzi continuino ad aumentare, seppure lentamente.
"Il dato che rappresenta il vero e proprio segnale di allarme circa le condizioni delle famiglie è la riduzione dei consumi alimentari." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Per definizione la domanda relativa al settore agroalimentare è considerata anelastica, perché con estrema difficoltà è soggetta a mutamenti degni di considerazione e in ogni caso è sempre l'ultimo comparto ad essere intaccato in situazioni di crisi.
Non cambiano solo i quantitativi di beni alimentari acquistati, stanno progressivamente mutando anche le stesse abitudini alimentari delle famiglie: si consumano sempre meno carne (soprattutto le carni rosse) e pesce, si mangiano sempre più carboidrati e uova.
Complessivamente, a meno che non si prendano seri provvedimenti per il rilancio del potere di acquisto delle famiglie e per il controllo dell'andamento dei prezzi sull'intera filiera, la diminuzione dei consumi nel 2014 rischia di segnare una contrazione tra il -1,3 ed il -1,4%, pari ad una riduzione della spesa delle famiglie di oltre 10 miliardi di Euro.
Complessivamente questa ulteriore contrazione dei consumi, sommata a quella del 2012 e del 2013, rischia di raggiungere quota -9,5%.
Un dato impressionante, che continua a riportare effetti drammatici sull'intera economia, dal versante della produzione a quello dell'occupazione.
Ci aspettiamo un serio e concreto intervento del Governo teso non solo al rilancio della capacità di acquisto dei lavoratori, ma anche dei pensionati e degli incapienti.
Inoltre è indispensabile agire sul versante del rilancio occupazionale, avviando prima di tutto un serio piano di investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (a partire dalla banda larga, che aumenterebbe il grado di produttività del sistema), nonché operando un allentamento del patto di Stabilità per consentire interventi di modernizzazione e messa in sicurezza (partendo dell’edilizia scolastica).