L’Istat attesta oggi l’ennesimo calo dei consumi: a febbraio le vendite al dettaglio frenano del -0,3% sul mese e del -1% sull’anno. A pesare sulla contrazione sono soprattutto i beni alimentari, riporta l’Istituto di Statistica.
Rispetto a gennaio 2017 le vendite di beni alimentari sono diminuite del -1,1%.
Un dato che, proprio per le sue caratteristiche, dovrebbe destare estrema preoccupazione: i consumi alimentari, infatti, sono gli ultimi ad essere intaccati in una situazione di crisi.
Tale contrazione è segno che le famiglie stanno vivendo una situazione di estremo disagio, confermata anche dai gravi tagli avvenuti sulle spese per la salute, con vere e proprie rinunce alle cure.
Complice di questo andamento è anche la grave impennata dei prezzi registrata nell’ultimo mese, che ha fatto segnare al carrello della spesa una crescita del +2,3%.
I prezzi crescono, mentre i redditi sono fermi e la disoccupazione continua ad attestarsi su livelli allarmanti. È evidente che, per porre un argine a questa situazione, il Governo deve intervenire urgentemente con un Piano Straordinario per il Lavoro.
Investimenti per la crescita e lo sviluppo, interventi di realizzazione, modernizzazione e messa in sicurezza delle infrastrutture, programmi per la valorizzazione e la qualificazione dell’offerta turistica: sono questi i primi passi da compiere per rilanciare l’occupazione e innescare una nuova fase di crescita per il nostro sistema economico.
Redistribuire i redditi e rimettere in moto la domanda interna è una priorità per il nostro Paese. Restituire lavoro, soprattutto ai giovani, è un dovere etico ancora prima che economico.
Basti pensare che le famiglie con figli e nipoti disoccupati provvedono al loro sostentamento con una spesa che ammonta a cieca 450 Euro al mese. Sollevandole da tale onere il potere di acquisto aumenterebbe e così i consumi, ma soprattutto i giovani avrebbero l’opportunità di costruirsi un futuro stabile nel proprio Paese.