In Alimentazione, Comunicati

Alla luce dei numerosi sequestri operati dai NAS in relazione alla contaminazione delle uova da parte della sostanza Fipronil, molti cittadini ci chiedono come fare a sapere da dove provengono le uova che si apprestano a consumare.

È bene sapere, in tal senso, che le uova di gallina hanno un sistema di etichettatura obbligatorio a livello europeo che consente di risalire alle principali informazioni fondamentali per il consumatore.

Ogni uovo riporta un codice identificativo che permette di conoscere la filiera di produzione: una sorta di carta di identità utile ad identificare la tracciabilità del prodotto.

Le prime cifre indicate nell’etichettatura del guscio indicano il tipo di allevamento da cui provengono le uova e il paese di origine. Le cifre successive indicano la provincia e il comune di allevamento e infine l’allevamento specifico da cui proviene.

 

Purtroppo non vi è modo, invece, di avere altrettante informazioni per quanto riguarda i prodotti contenenti le uova. Per questo da tempo chiediamo di disporre dei sistemi informativi che consentano di risalire alla tracciabilità non solo dei singoli prodotti, ma anche degli ingredienti che li compongono.

 

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