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Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede al convegno “La nuova tutela collettiva: azioni di classe e inibitorie”, organizzato da Movimento Consumatori e Federconsumatori oggi a Roma, nel suo intervento ha sottolineato come abbia lottato per questa legge, poiché considera la class action una conquista di civiltà, grazie alla quale i cittadini possono unirsi per far valere un diritto che singolarmente non avrebbero potuto rivendicare, nei confronti di soggetti economicamente più forti. Secondo il ministro, lo Stato rimuove così gli ostacoli economici che impediscono l'accesso all'azione di classe, introducendo un ulteriore elemento di equità nell'ordinamento giuridico italiano. Non è una legge solo a favore dei consumatori, ma dell'intero mercato, positiva per quelle imprese che operano nel rispetto delle regole, e per cui le pratiche commerciali scorrette non sono parte della strategia commerciale.

Inoltre, sono stati semplificati i requisiti di accesso alla tutela collettiva, con l'eliminazione di superflui passaggi burocratici.

"È per me motivo di orgoglio l'approvazione in dieci mesi di una legge che aspettavamo da venti anni. – afferma il ministro – Una legge che si deve anche al dialogo con tutte le forze politiche e con le associazioni dei consumatori che hanno collaborato attivamente alla definizione di questo testo. La riduzione della durata dei processi e la semplificazione delle procedure aprono la strada alla riforma del processo civile, presto in discussione in aula, che renderà la durata adeguata al procedimento”.

“Movimento Consumatori riconosce l’operato meritorio del ministro Bonafede – dichiara Alessandro Mostaccio, segretario generale Movimento Consumatori – che dalla scorsa legislatura si è fatto portatore della riforma. L’associazione ritiene che la nuova legge segni decisivi passi in avanti e accoglie con grande interesse l’intenzione del ministro di darne immediata attuazione e di migliorarne alcune criticità per renderla ancora un più efficiente strumento di proconcorrenzialità”.

“Se si è giunti a questo punto è anche grazie al lavoro delle associazioni dei consumatori. Anche il ministro ha ammesso che ci sono limiti, ma che la legge va sperimentata e che esiste le volontà di monitorarne i risultati per apportare le modifiche che si dovessero ritenere necessarie. Abbiamo espresso apprezzamento per questa disponibilità, avendo già in fase di varo della legge avanzato rilievi su alcuni articoli, a partire dalla mancanza di una corsia preferenziale per le associazioni dei consumatori nella promozione di un’azione di classe e la mancanza di certezze sui costi per i proponenti in caso di soccombenza, essendo questi oggetti di possibile modifica nel corso del processo”, afferma Emilio Viafora, presidente Federconsumatori

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