In Comunicati, Politica e Società

In questi giorni stiamo assistendo alla protesta contro la chiusura della Casa Internazionale delle Donne di Roma. Da tempo il Comune minaccia di sfrattare le associazioni femministe dalla storica sede nel quartiere Trastevere chiedendo cifre esorbitanti a titolo di canone di affitto e purtroppo non sembra che gli incontri tra gli amministratori capitolini e le rappresentanti della Casa per raggiungere un compromesso stiano portando dei frutti.

E’ inaccettabile che un luogo in cui da decenni le donne in difficoltà possono usufruire di assistenza psicologica, medica e legale e in cui le attiviste lavorano per contrastare il sessismo, il razzismo e la criminalità organizzata, per promuovere la legalità e la giustizia sociale nonché per sostenere la produzione artistica femminile subisca un attacco da parte dell’amministrazione comunale e rischi così di scomparire.

Ma c’è di più. Evitare la chiusura della Casa è fondamentale non solo per mantenere i servizi e le attività di innegabile valore sociale che vi si svolgono ma anche per difenderne il valore fortemente simbolico e morale: si tratta di una vera e propria istituzione, di un simbolo delle lotte, delle conquiste e della solidarietà dell’intero universo femminile.

La vicenda, poi, appare ancora più grave se si pensa al fatto che per la prima volta il Comune di Roma è guidato da un sindaco donna che, proprio in quanto tale, dovrebbe dimostrare una maggiore attenzione e sensibilità alle questioni di genere e che invece non sembra preoccuparsi del destino di questa struttura.

Illustri rappresentanti del mondo politico e culturale si stanno mobilitando in difesa della Casa delle Donne e come Federconsumatori ci associamo al loro appello: chiediamo al Sindaco Virginia Raggi di scongiurare ogni ipotesi di chiusura e di individuare una soluzione che consenta alle attiviste di continuare ad offrire alle donne in difficoltà tutto l’aiuto di cui hanno bisogno.

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