La Ministra De Micheli è intervenuta sulla vicenda delle lunghe code che hanno coinvolto molti cittadini nelle scorse settimane sulle autostrade liguri: è di stamattina la notizia di una coda lunga 14 km sulla A26.
Il Ministro ha espresso la necessità di chiudere al più presto i cantieri e riportare la viabilità alla normalità.
Le lunghe code sull’ “Autostrada dei fiori”, fatta tutta di gallerie e curve, sono quanto di più spiacevole possa accadere a un automobilista. Ben vengano i controlli sulla sicurezza delle interminabili gallerie, ma tali sopralluoghi avrebbero dovuto essere svolti in tempi più consoni, o di notte, senza intasare ulteriormente una tratta già estremamente congestionata.
I danni sono notevoli non solo per i cittadini vittime di ritardi e cattiva organizzazione, ma anche per l’economia, in primis quella ligure: sono molte le aziende e gli armatori che stanno pensando di abbandonare il porto di Genova e optare per altri porti da cui la spedizione delle merci risulta più rapida.
Un esempio lampante di mala gestione e di mancanza di programmazione, che, da ogni lato si osservi, mostra dei rischi.
A nostro avviso la priorità assoluta deve essere la messa in sicurezza delle oltre 285 gallerie. Attualmente, in relazione al monitoraggio, mancano all’appello ancora 80 gallerie, per le quali il Ministro vorrebbe adottare un nuovo sistema non invasivo di georadar e ultrasuoni.
Rimane allarmante il risultato delle ispezioni già effettuate: delle 200 gallerie esaminate circa 50 richiedono urgenti interventi di ripristino che, secondo le tempistiche rese note, dovrebbero partire da settembre, seguendo l’ordine dettato dalla triste classifica delle gallerie che presentano maggiori criticità. Memori delle tristi vicende che hanno interessato le infrastrutture nel nostro Paese in tempi recentissimi, chiediamo al Ministro di attuare un piano di emergenza mettendo in campo le risorse e le massime professionalità del settore nei tempi utili e adottando tutti i doverosi dispositivi per la sicurezza dei lavoratori che operano nel cantiere.
Se necessario, chiediamo di avviare la messa in sicurezza anche prima di settembre, convogliando ogni sforzo per creare il minimo intralcio alla viabilità possibile. È indispensabile conciliare la prioritaria salvaguardia dell’incolumità degli automobilisti con le esigenze in termini economici e di mobilità.