In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Grande delusione per i risparmiatori che, dopo continui rimandi e una lunga attesa di tre anni, hanno visto rigettare, da parte della Corte d’Appello di Roma, il reclamo presentato da Federconsumatori contro l’ordinanza di inammissibilità della class action emanata dal Tribunale di Roma.

Un giudizio che, però, non dice nulla sul diritto dei cittadini ad ottenere il giusto corrispettivo dei buoni fruttiferi Serie Q in loro possesso. La Corte di Appello di Roma, infatti, ha assunto tale giudizio senza entrare nel merito della vicenda: ha ritenuto non applicabile lo strumento della class action per far valere le ragioni dei risparmiatori possessori dei buoni fruttiferi Serie Q, emessi tra il settembre 1986 e la fine di dicembre 1996. Le motivazioni addotte riguardano il fatto che le minori somme percepite al momento della liquidazione dei buoni non possono costituire un risarcimento danni; inoltre, dal momento che l’illecito si è consumato prima dell’agosto 2009, non è “giustiziabile” con una azione di classe.

Anche la pronuncia di primo grado di inammissibilità si era soffermata soltanto su questioni di procedibilità. In sostanza, quindi, nonostante il lungo tempo trascorso dall’avvio dell’azione non è stato valutato ancora e pienamente il merito della vicenda, ovvero il diritto ad ottenere il giusto rimborso per i buoni fruttiferi in possesso dei risparmiatori interessati. Risparmiatori che, è bene ricordarlo, avevano investito in tali buoni i risparmi di una vita, con la consapevolezza di fare un investimento sicuro, garantito e privo di rischi.

Questi pronunciamenti, oltre alla delusione per la lunga attesa e il tempo trascorso, non fanno altro che testimoniare quanto sia urgente e necessario riformare l’istituto della class action, che, ad oggi, appare essere troppo limitata e limitante. Un’arma spuntata, che non consente, nei fatti, di tutelare, con una azione unica, forte e determinata le ragioni di molteplici cittadini interessati dalla stessa vicenda.

Federconsumatori è convinta che i cittadini abbiano il diritto di ottenere quanto spetta loro. Se la strada della class action non è risultata percorribile, ora valuteremo caso per caso i presupposti per l’avvio di cause individuali.

Nel dettaglio, inviteremo i cittadini che si sono rivolti a noi e anche coloro che erano in attesa del pronunciamento per effettuare l’adesione alla class action a rivolgersi ai nostri sportelli per valutare l’opportunità di intraprendere azioni singole che possano finalmente iniziare a valutare il merito della vicenda.

Buoni fruttiferi Serie Q: la Corte di Appello di Roma rigetta il reclamo per l’ammissibilità della class action. I cittadini vittime di uno strumento ancora inefficiente e inadatto a far valere i loro diritti. 

Post suggeriti