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Per effetto degli ultimi provvedimenti del Governo Monti continua il caro-bollette dell’energia elettrica, nonostante l’avvio della riforma del gas.

Secondo le stime del C.R.E.E.F. – Centro ricerche economiche educazione e formazione della Federconsumatori, nel 2013 la spesa annua sarà di 517 euro (+2,5% sul 2012) per un consumo di 2700 kw/h, considerando l’aumento del 2% disposto dal Governo Monti (ammesso che non intervengano cali nei costi di produzione nel trimestre luglio-settembre). Per finanziare gli incentivi alle imprese ‘energivore’, tale aumento – pari complessivamente a 600 milioni di euro – è stato ingiustamente scaricato sulle famiglie e non sulla fiscalità generale. Il 24 aprile scorso, inoltre, il ministro Passera ha firmato un ulteriore ‘regalo’ di 500 milioni a consuntivo 2012, riconoscendo la remunerazione (pagata in bolletta dagli utenti sotto forma di CIP 6) alle imprese produttrici di energia da fonti rinnovabili e assimilate non in base al mercato spot ma sulla base dei più redditizi contratti take or pay  di lunga durata, senza tenere conto delle nuove condizioni di mercato.

Ricordiamo che nel 2012 le bollette hanno raggiunto livelli record, i più alti dal dopoguerra, attestandosi mediamente sui 504 euro annui a famiglia per un consumo medio di 2700 kw/h, con un aumento del +15,3% sul 2011.

Dopo aver subito questo salasso e considerando che il 55% dell’energia è prodotta con le centrali a ciclo combinato a gas, gli utenti dovranno attendere il 2014 per riscontrare i benefici indiretti della riforma complessiva del mercato all’ingrosso del metano.

 

Da anni sottolineiamo la necessità di ripulire la componente CIP 6 da tutto ciò che non si può considerare energia rinnovabile. E’ il caso, ad esempio, delle ‘assimilate’, come gli inceneritori e gli impianti di combustione dei sottoprodotti delle raffinerie.

 

“Chiediamo al Governo Letta di assumere precisi impegni a questo proposito – dichiara Mauro Zanini, vicepresidente Federconsumatori – Occorre annullare l’ingiusto provvedimento che prevede un aggravio del 2% degli oneri di sistema in bolletta per pagare gli incentivi alle aziende ‘energivore’ e non applicare l’Iva come base imponibile anche sugli incentivi previsti dalla voce ‘oneri di sistema’, la cui incidenza sulla bolletta è lievitata: appena 3 anni fa questa voce costituiva l’8% della somma da pagare mentre ora incide per il 20%. Inoltre è necessario rivedere il calcolo basato sull’andamento dei mercati spot anche relativamente alla remunerazione delle imprese incentivate attraverso la componente CIP 6 e sgravare a conguaglio 2012 le bollette delle famiglie”.

 

 

In allegato la tabella che riporta i dati sulla spesa media annua per l’energia elettrica dal 1996 al 2013.

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