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Dopo una brevissima tregua tornano a crescere i prezzi dei carburanti in tutta Italia.

Secondo i dati di Quotidiano Energia, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,798 euro/litro, il prezzo medio praticato del diesel self aumenta a 1,815 euro/litro.

Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,931 euro/litro, per il diesel di 1,948 euro/litro.

Ancora elevatissimi i prezzi del Gpl, che passano da 0,849 a 0,872 euro/litro.

Si tratta di prezzi ancora troppo elevati, su cui troppo spesso si proietta l’ombra delle speculazioni, nonostante la decisione del Governo di prorogare il taglio delle accise sui carburanti fino al 8 luglio.

L’intervento viene esteso anche al metano per cui l’accisa va a zero e l’Iva viene ridotta al 5%.

Tenendo conto delle variazioni delle quotazioni del petrolio, del livello di cambio e del taglio delle accise, infatti, emerge che ancora oggi sui carburanti vi è un sovrapprezzo di circa 11 centesimi per la benzina e di 25 centesimi per il diesel. Questo si traduce, per una famiglia che effettua 2 pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 132 euro annui per chi usa la benzina e decisamente peggiore, 302 euro annui, per chi possiede un’auto diesel.

Questi rincari diretti, purtroppo, determinano ulteriori aggravi legati alle ricadute che hanno sui prezzi dei beni di largo consumo, trasportati per oltre l’86% su gomma.

Si stanno così generando costi insostenibili per le famiglie, specialmente perché siamo in una fase di forte spinta inflattiva e di aumenti estremamente elevati sui costi dei beni energetici, che la alimentano in grandissima parte.

Per questo chiediamo che sia intensificato il monitoraggio dei prezzi praticati, affinché i distributori si attengano alle disposizioni del Governo, senza penalizzare ancora di più i cittadini che già devono fare i conti con aumenti incredibili del costo della vita.

Inoltre, riteniamo indispensabile che il Governo dia seguito alla richiesta, avanzata da Federconsumatori unitamente a tutte le Associazioni dei Consumatori, di non applicare l’IVA sulle accise sui carburanti (una vera e propria tassa sulla tassa) e di contingentarne il carico fiscale in rapporto alla media europea.

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