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Sono molti gli italiani che stanno viaggiando o che sono in procinto di partire per il primo Maggio.

Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio nazionale Federconsumatori, dal 25 Aprile alla fine di questa settimana, sono circa 10 milioni le persone che si allontanano da casa, di cui circa 7 milioni viaggiano in automobile.

Questi devono fare i conti con prezzi dei carburanti che, in alcuni casi, hanno raggiunto livelli inauditi: presso le stazioni di servizio situate in autostrada, infatti, 1 litro di benzina ha sfondato quota 2 Euro.

L’Osservatorio Federconsumatori ha calcolato che, in questa settimana, la benzina si attesta su costi più alti rispetto a quanto dovrebbe. Effettuando il confronto con la prima decade di Aprile 2018, periodo in cui il petrolio si attestava a un livello simile alle quotazioni odierne, calcolando anche l’adeguamento del cambio dell’Euro che rispetto ad allora ha perso terreno sul Dollaro, emerge che la benzina registra un sovrapprezzo di +29 centesimi di Euro sulla rete autostradale, di +5 centesimi sulla rete ordinaria.

Tale sovrapprezzo costa agli automobilisti che si metteranno in viaggio, per 2 pieni e mezzo ad automobile, mediamente ben 25,50 Euro. Per un ammontare complessivo, calcolando le famiglie in viaggio in questo periodo, di 71,4 milioni di Euro.

Non dimentichiamo che, tali rincari, in un anno determinano un aggravio in termini indiretti (per i costi di trasporto delle merci), di ben +165,70 Euro a famiglia.

È ora che il Governo intervenga per calmierare questi aumenti, introducendo il meccanismo dell’accisa mobile, che proponiamo da tempo: si tratta di una sterilizzazione automatica dell’accisa in relazione all’andamento dei costi della materia prima. In questo modo, quando il costo del petrolio aumenta, l’accisa dovrebbe scendere per contenere i rincari per i cittadini. Non dimentichiamo, infatti, che l’accisa sui carburanti incide notevolmente sul loro prezzo finale, per circa il 50% nel caso della benzina (ben 72,8 centesimi al litro!).

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