L'indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie non fa altro che confermare, in ritardo, la situazione di vero e proprio allarme che denunciamo da tempo.
La grave crisi, unita all'aumento della pressione fiscale, hanno determinato una progressiva e sempre più profonda erosione del potere di acquisto delle famiglie (-13,4% dal 2008 ad oggi secondo le stime dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori), fino a costringerle a modificare anche le abitudini più stabili e radicate, come quelle relative ai consumi alimentari.
Basti pensare che, solo nel 2013, una famiglia composta da 3 persone ha ridotto mediamente la propria spesa alimentare di 309 Euro annui, oltre metà di quanto tale famiglia spende per l’alimentazione in un mese.
Un segnale estremamente indicativo delle condizioni di difficoltà vissute dai cittadini: la domanda relativa al settore agroalimentare è, infatti, tradizionalmente considerata anelastica proprio perché è l'ultima ad essere intaccata in una situazione di crisi.
A ciò si aggiungono i dati inquietanti sull'incremento della povertà e sulle precarie condizioni dei giovani.
"Una situazione simile merita la priorità assoluta da parte del Governo, che deve dare risposte concrete in termini di crescita dell'occupazione, in particolar modo quella giovanile e di rilancio della domanda interna, attraverso una detassazione a favore delle famiglie a reddito fisso." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Ci aspettiamo che tutte le risorse ricavate attraverso la lotta agli sprechi, alle inefficienze ed ai privilegi, nonché attraverso il contrasto all'evasione fiscale siano vincolate a tali scopi.