In relazione alle notizie diffuse in merito alle prospettive di sviluppo della rete di banda larga nel nostro Paese esprimiamo forte preoccupazione.
Il primo elemento che desta attenzione e allarme è lo stato di solidità di un’azienda così importante per il nostro Paese come è TIM.
Ci trova nettamente contrari e sconcertati l’ipotesi di scaricare sui consumatori i costi di un investimento di sistema che dovrebbe invece rientrare nell’ambito del rischio d’impresa. È impensabile chiedere ai cittadini di pagare in bolletta per gli investimenti effettuati sull’innovazione e l’efficienza da parte dell’azienda.
Riteniamo doveroso lo sviluppo di livelli di informazione e confronto democratico anche con gli utenti e ci adopereremo in ogni sede perché questa ipotesi non trovi realizzazione.
Infine, un ulteriore elemento di preoccupazione in merito a tale vicenda è rappresentato dalla eventualità dell’avvio di vero e proprio monopolio, in cui un unico soggetto detterebbe regole e costi. Sosteniamo con convinzione la concorrenza, la competitività e la libertà di scelta – sempre coniugati con un alto livello di sicurezza nella gestione dei dati che circolano attraverso la rete internet – in un settore rilevante e delicato come quello delle telecomunicazioni, che sta assumendo sempre maggiore rilievo alla luce delle prospettive e degli sviluppi degli utilizzi e della dimensione partecipata della rete.
Prima di fare ipotesi tanto ardite sarebbe quantomeno urgente che il Governo si preoccupi di ridurre il digital divide nel nostro Paese, permettendo a tutti gli utenti di accedere ad una connessione degna di questo nome e dei tempi.