Sul fatto che le banche italiane abbiano avuto dei problemi a causa della crisi siamo tutti d’accordo.
Ma quanto è accaduto con i subordinati delle 4 banche (BancaEtruria , CariChieti, Banca Marche e CariFerrara) rasenta l’inverosimile: lo schema di salvataggio del Governo ha polverizzato un miliardo di risparmi di cittadini convinti che fosse un investimento sicuro.
E’ vero che qualcosa si doveva pur fare, ma nessuno ci ha detto che i problemi si trascinavano da tempo. Nessuno ci ha detto che Banca d’Italia, invece di commissariare le banche subito, ha chiesto di ricapitalizzare, il che ha portato molti altri piccoli azionisti a mettere denaro in banche mal gestite. Ma il denaro degli azionisti non è bastato, in tempi di crisi con l’economia a rotoli. Allora si spiega il disegno di sistema: raccogliere denaro, tanto denaro (50 miliardi!) con obbligazioni subordinate, spacciate per investimenti semplici, ma imbottiti di rischi. Siamo all’assurdo: tutti si sono prodigati per far sì che il risparmio finisse in prodotti speculativi.
Tra questi la Consob, che ha fattivamente incoraggiato tutto il processo. Occultando i rischi dietro la “semplicità” delle obbligazioni e non rendendo noto al risparmiatore che lo stavano anche remunerando poco per quello che rischiava! Il 4% o il 6% al posto dell’8%, 10%!
La Consob conosceva i rischi di tali prodotti. Ma Vegas ha seguito a ruota l’ABI ed ha messo “fuori legge” le uniche informazioni che potevano essere utili al risparmiatore: gli scenari di probabilità! Sapere che si ha il 40-60% di probabilità di perdere il capitale non serve? Se lo dice lui…
Bene: ecco come siamo andati a finire senza sapere nulla, con migliaia di italiani che si ritrovano il risparmio di una vita polverizzato in carta straccia!
Il Governo ora deve andare avanti e prendere tutti i provvedimenti necessari: capire bene se Consob e Banca d’Italia hanno responsabilità e quali, perseguire i responsabili e proteggere TUTTI i risparmiatori che sono stati truffati per non avere avuto le corrette informazioni sui propri investimenti. Ci vuole un fondo, chiamiamolo un fondo di ristoro, che rimborsi tutti coloro che hanno subito le conseguenze di una vendita inadeguata. L’Europa non può mettere becco in questo caso, dove sono gli aiuti di Stato? Non ci sono! C’è solo il rispetto del principio, quello sì tutelato dal diritto europeo, della protezione del risparmio!
Ma il Fondo non va lasciato in mano alle banche o a questa Consob per decidere chi è meritevole o meno di riavere ciò che è suo. Federconsumatori e Adusbef, insieme alle associazioni che rappresentano i risparmiatori coinvolti,in rappresentanza diretta dei risparmiatori, hanno diritto di sedere ad un tavolo di “conciliazione paritetica” con banche e Governo per dare il giusto peso alle richieste di chi è più debole. Questa è la strada giusta da percorrere ora: il Governo lo può e lo deve fare.