Siamo giunti all’11 marzo, ma dei decreti attuativi per rendere operativo il fondo di ristoro per i risparmiatori non si vede ancora l’ombra, nonostante fosse stato assicurato dal Governo che sarebbero stati predisposti entro fine gennaio.
In tema di promesse tradite appare evidente che le rassicurazioni circa le verifiche effettuate con la Banca d’Italia e l’Unione Europea sono state smentite dai rilievi dell’UE: ci risulta che siano giunte ben 4 comunicazioni che espongono criticità su tale provvedimento, ma che non sono mai state rese note.
Anche nella cabina di regia convocata successivamente alla prima missiva dell’Europa i rappresentanti del Governo hanno fornito dichiarazioni circa il sicuro superamento di ogni criticità.
“I risparmiatori rimangono però in attesa. Così come rimangono irrisolte le questioni che, a nostro avviso, rappresentano le criticità maggiori del provvedimento a noi noto, prima su tutte il rischio che, accomunando imprese e cittadini, la misura si configuri come aiuti di Stato.” – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori.
Inoltre è necessario che il Decreto preveda che le domande debbano essere valutate da un arbitro terzo, quali ad esempio ABF e Consob.
È urgente sbloccare la situazione, i risparmiatori coinvolti aspettano da troppo tempo. Per questo chiediamo al Governo e dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale, in cui si assicurava ai cittadini che avrebbero ricevuto il rimborso dei propri risparmi. Inoltre è indispensabile, in termini di correttezza e trasparenza, rendere noti i rilievi effettuati dall’Europa, senza continuare ad insabbiarli e nasconderli dietro a vuote rassicurazioni.