Il Governo dimissionario sta predisponendo un provvedimento che dia corso al Fondo di ristoro ai risparmiatori truffati. Tutto ciò sta avvenendo in un quadro confuso e, soprattutto, senza confronto con le Associazioni nazionali che rappresentano i risparmiatori truffati. Gli unici incontri sono quelli che il Sottosegretario Baretta intrattiene con il comitato dei risparmiatori nel Nord-Est, come se la questione riguardasse solo quel territorio e non l’intero Paese e tutte le banche. Dalle dichiarazioni del Sottosegretario e dalle anticipazioni giornalistiche apprendiamo contenuti davvero preoccupanti, a partire dal fatto che si lega la possibilità di accesso a “sentenza passata in giudicato o titolo equivalente” (non si capisce quale). Non solo, ma legare la possibilità di ristoro alla data di presentazione della domanda non ci pare una scelta oculata dovendo prestare maggiore attenzione alle condizioni economiche e finanziarie di chi è stato truffato. Già l’esiguità del fondo servirà solo in minima parte a dare ristoro a chi è stato raggirato, ma porre il vincolo di sentenza passata in giudicato o di atti giudiziari rischia di produrre un ulteriore danno ai risparmiatori truffati e di incentivare un “fittizio” contenzioso giudiziario, che magari farà felici gli studi legali, ma sicuramente costerà caro a chi ha visto i propri risparmi azzerati.
“Le scelte che sta perseguendo il MEF sono completamente sbagliate, creano false aspettative, finiscono per penalizzare chi più ha pagato le scelte truffaldine dei vertici della banche oggetto di salvataggio.” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
Come Federconsumatori pensiamo sia ora di aprire un confronto serio e veritiero sulle concrete possibilità di dare una boccata di ossigeno a chi realmente è stato truffato e si trova uno stato di disagio. Non riusciamo a comprendere perché non si vogliano applicare a questo fine i criteri già applicati dall’ANAC e quali interessi si intenda garantire, atteso che il Fondo è assolutamente insufficiente a dare risposte a tutti.
Chiediamo una prova di serietà, affinché i risparmiatori coinvolti, oltre al danno, non debbano anche vedersi beffati da scelte che appaiono inopinate.