In un attivismo degno di miglior causa, Bankitalia e Governo, con l’apporto della società di consulenza Boston Consulting Group (BCG), che dovrà elaborare un algoritmo di pricing per le sofferenze bancarie, in particolare per quelle secured, cioè con garanzia sottostante, hanno ipotizzato la costituzione di un “mercato artificiale” per le sofferenze bancarie, cioè di calcolare il loro prezzo “teorico” in assenza di scambi effettivi.
L’algoritmo con il crisma di “prezzo di mercato”, pur in assenza di scambi effettivi tra due parti contraenti, dovrebbe evitare i veti Ue per aiuti di stato, mentre la struttura tecnica ipotizzata da Bankitalia e Tesoro, prevederebbe un veicolo che si finanzia sul mercato per comprare gli attivi deteriorati con proventi di bond garantiti dallo Stato in caso di perdita. L’ennesimo escamotage per addossare al pubblico chiamandolo a pagare i lauti pasti dei banchieri, è stato stigmatizzato perfino dal commissario Ue, che oggi ha bacchettato l’operazione.
"Ci piacerebbe evitare che siano i contribuenti"- ha detto la Commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager a margine dell' audizione alle Commissioni riunite di Camera e Senato. "Se si trasferisce un prestito che non viene ripagato a qualcuno che può assumere un rischio maggiore – spiega – allora il costo aumenta e quel prezzo deve essere valutato a valore di mercato. Se non è a valore di mercato qualcuno deve pagare (la differenza ndr) e quel qualcuno non deve essere il contribuente".
Ancora una volta Adusbef e Federconsumatori denunciano il tentativo di far pagare ai contribuenti i costi delle sofferenze bancarie, con vecchi espedienti riesumando il Level 3, meccanismo per valorizzare attivi complessi e non scambiati sul mercato, in voga ante crack del 2007, quando le banche prezzavano prodotti finanziari complessi, come le cartolarizzazioni su mutui, in assenza di prezzi di mercato.
Bankitalia e Tesoro, che vorrebbero riesumare il Level 3 per creare la bad bank e far credere a Ue e mercati che i crediti in sofferenza non sarebbero acquistati a prezzi di favore per le banche, addossando ai contribuenti la differenza sul prezzo di effettivo realizzo e recupero del credito, è un espediente, un artificio che oltre a sottrarre al mercato la formazione dei prezzi garantisce ancora una volta i profitti ai privati ed i rischi al pubblico, per un mercato di crediti sofferenti unsecured, cioè senza garanzie sottostanti, che occultano valore di recupero vicino allo zero.