Sono note con il nome di “Velo OK” le colonnine arancioni che stanno spuntando ai lati delle strade in molte Regioni. Non sono autovelox, ma solo dei contenitori e non sono in grado di erogare multe.
Questo non toglie che al loro interno possa essere posizionato un autovelox, ma in quel caso la dovrebbe cambiare: almeno 80 metri prima dovrà essere posizionato l’apposito cartello temporaneo che avvisa del “controllo elettronico della velocità” e subito dopo, e ben visibile, dovrà esserci la pattuglia per fermare obbligatoriamente i trasgressori. Sulle strade urbane a una corsia per senso di marcia, in assenza di cartello e pattuglia, la multa è illegittima.
Appare evidente come alcuni di questi “Velo Ok” siano addirittura inutilizzabili: pensiamo a quelli posti subito dopo un’intersezione dove non si può mettere il cartello di preavviso nei limiti imposti dalla legge (negli 80 metri tra il cartello e l’autovelox).
Ma allora perché nascondere (quando c’è) l’autovelox che per legge deve essere invece ben visibile e segnalato? Perché questi dispositivi sono come degli spaventapasseri che dovrebbero avere il compito di spaventare l’automobilista e di farlo rallentare.
Ma quanto costano questi box? Sul web, analizzando alcuni comuni del nord Italia, emerge che il costo di questi box si aggira tra i 1.500 € e 2.500 € l’uno: decisamente costosi per essere solo degli “spaventa automobilisti”.
Proprio per questo, qualche anno fa l’inviato de “Le Iene” Mauro Casciari nella sua inchiesta aveva chiesto un preventivo ad alcuni artigiani locali che per costruire un box molto simile a quello del “Velo Ok” chiedevano solo poche centinaia di euro.
Dal momento che non hanno una utilità sanzionatoria (perché senza cartello e pattuglia non possono multare) e sono molto costosi, ci chiediamo per quale motivo sempre più Comuni si stiano dotando di questi box. Se serve solo a scopo preventivo potrebbero cercare soluzioni più economiche, mentre se hanno l’intenzione di posizionare un vero autovelox perché non metterlo, a costo zero, sul cavalletto come fa la Polizia Stradale?
Rispettare i limiti di velocità è giusto e deve farlo ogni cittadino, ma anche i sindaci devono rispettare le regole e spendere i soldi pubblici nella maniera corretta.
Recentemente infatti la Corte dei Conti ha condannato il comandante della Polizia Locale di Matera a pagare oltre 152.000 € come risarcimento per aver posizionato un autovelox in modo irregolare. Se questa sentenza farà scuola vi saranno non pochi ricorsi che vanificheranno la ricerca di limitare la velocità, ricerca che però deve essere svolta rispettando in primis le leggi, perché ogni ricorso a fronte di normative non corrette crea mancanza di fiducia nelle Istituzioni.