Con l’avvicinarsi delle festività natalizie torna alla ribalta la questione relativa all’apertura dei negozi. Si ripropone, specialmente in queste occasioni, la delicata questione di mantenere un complesso equilibrio tra i diritti dei lavoratori e l’esigenza dei cittadini di poter effettuare i propri acquisti anche nei giorni festivi.
In tal senso è opportuno distinguere tra i servizi fondamentali, o quelli tradizionalmente aperti anche in piena festività e gli esercizi la cui apertura non è indispensabile.
In questo contesto risulta difficilmente giustificabile l’apertura di alcune catene commerciali il 25, il 26 Dicembre ed il 1 Gennaio.
È vero che con il commercio online tempi e luoghi dedicati all’acquisto di beni ed alla fruizione di servizi hanno perso la loro connotazione classica, ma è necessario garantire, per i servizi non strettamente indispensabili, una giusta ed equa fruizione delle festività.
È indispensabile una regolamentazione che concili le necessitò dei consumatori con i diritti di chi lavora, in un’ottica di collaborazione, rispetto e salvaguardia reciproca. È per questo che siamo contrari alla cancellazione delle festività, al loro superamento in nome delle liberalizzazioni più sfrenate.
Tale dibattito rientra in un discorso più ampio e complesso, che necessita l’entrata in campo, a fianco dell’iniziativa del legislatore, di sindacati, associazioni dei consumatori e associazioni degli esercenti per individuare misure e prassi condivise, in grado di diffondere consapevolezza e conciliare diritti e sostenibilità.