Ennesimo provvedimento dell’Antitrust nei confronti di una compagnia telefonica. Questa volta nel mirino dell’AGCM c’è Iliad, sanzionata per 1,2 milioni di euro per pubblicità ingannevole. L’intervento dell’Authority fa riferimento alla formulazione ingannevole utilizzata dall’azienda per comunicare alla clientela informazioni determinanti in merito ad offerte compatibili con la tecnologia 5G, omettendo o fornendo in modo non corretto elementi fondamentali per effettuare una scelta consapevole quali la necessità di adeguata copertura territoriale della rete 5G e l’utilizzo di idoneo dispositivo. Ancora una volta, quindi, l’Autorità interviene nei confronti di una società di telecomunicazioni che non rispetta i diritti degli utenti, peraltro con particolare riguardo ad un tema come quello del 5G, su cui nell’opinione pubblica è ancora elevato il livello di disorientamento e disinformazione e su cui quindi permane una particolare necessità di trasparenza e correttezza.
Nonostante in questi anni siano stati emessi regolamenti e delibere in materia di tutela del consumatore, la normativa vigente conferma la sua inadeguatezza: l’elevata frequenza con cui gli operatori vengono sanzionati dalle Authority per questo tipo di condotte dimostra la necessità di una regolamentazione più stringente, con strumenti che costituiscano un reale deterrente nei confronti delle pratiche commerciali scorrette.
Non ci stanchiamo di evidenziare quanto poco si siano rivelate efficaci in questi anni le mere sanzioni ex post. Episodi del genere dimostrano la assoluta e urgente necessità di attuare una riforma dell’attuale sistema di regolazione del settore delle telecomunicazioni, prevedendo un sistema di vigilanza capillare e tempestivo e soprattutto riconoscendo alle Authority concreti poteri coercitivi.